“Trovo suggestivo e allo stesso tempo paradossale l’idea proposta dall’assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna, Mauro Felicori, di trasformare parte dei cimiteri in aree verdi, arrivando addirittura, a proporre di riadattare le strutture inutilizzate ad uso abitativo.
L’assessore ipotizza “foreste urbane, parchi pubblici di grande fascino, oasi di verde, musei a cielo aperto; possibilità di riconvertire la cubatura dei loculi in disuso in edilizia popolare”.
Da queste linee generali si deduce un chiaro orientamento ad un cambio di destinazione d’uso del campo santo attraverso un graduale e radicale cambiamento per dare un contributo alla lotta contro la degenerazione del nostro clima, come afferma il politico di piazza Moro.
Fantasia e inventiva, in parte apprezzabili se l’obiettivo fosse quello di abbellire e rendere più decorosi i cimiteri esistenti, ma a mio parere tali luoghi dedicati ai defunti non dovrebbero essere riconvertiti per altre finalità.
Tra le righe, tra l’altro, leggo un’esigenza di bloccare il consumo del territorio, concetto molto apprezzato ma certamente non praticato sul nostro territorio se si pensa, ad esempio che Ravenna è seconda solo a Roma per incremento di suolo consumato, ma allo stesso tempo non va certo meglio l’Emilia Romagna a sua volta terza per consumo di territorio.
E stupisce che l’assessore alla cultura della regione, per sostanziare la sua tesi affermi, al riguardo, che si tratterebbe di un “modo anche per evitare di continuare a costruire su nuovi spazi, tutelando il territorio”!”