“L’iniziativa lanciata dalla Camera di commercio unificata di Forlì, Cesena e Rimini, che consiste nella consultazione pubblica del programma pluriennale invitandola alla partecipazione e ad esprimere proprie valutazioni e suggerimenti sul piano programmatico, ritengo rappresenti un modo aperto e democratico di coinvolgere direttamente semplici cittadini e imprese con un ruolo attivo. Questo apprezzabile progetto mi porta ad una riflessione in ‘casa nostra’ e proprio alla luce dei rincari, degli aumenti vertiginosi delle bollette e della situazione che inevitabilmente sarà destinata a peggiorare nel prossimo autunno, si renderebbe indispensabile un aggiornamento dei programmi e dei bilanci. L’aumento dei costi energetici e i costi esorbitanti stanno letteralmente inginocchiando, oltre a molte famiglie, numerose imprese costrette a lavorare a regime ridotto se non addirittura a chiudere l’attività. Ed è avvilente assistere all’ interesse unicamente rivolto alle dinamiche riguardanti le imminenti elezioni politiche, senza mettere mano, ad esempio, ai bilanci degli enti i quali andrebbero ricalibrati sulla base di questa emergenza.
Proprio in ordine al contenuto della premessa, leggendo il bilancio previsionale 2022 della Camera di commercio di Ravenna, a fronte di entrate pari a 7.144.842,00 di cui ben 5.356.200,00 derivati dai diritti annuali delle imprese e dai diritti di segreteria, si annotano nelle uscite solo 1.800.000,00 a titolo di contributo alle imprese. Un capitolo di spesa assai limitato e che a mio parere non tiene conto della situazione energetica attuale destinata, come si diceva, ad un inevitabile peggioramento dal prossimo autunno. Ricordo come la legge abbia indicato tre funzioni in capo agli enti camerali, due di tipo squisitamente ammnistrativo – burocratico e la terza, invece, di natura promozionale: vale a dire sostenere l’economia della provincia e il sistema delle imprese. Proprio per questa situazione che registra un rallentamento dei consumi, l’impennata dei prezzi al consumo, un’economia che dà segnali di rallentamento, la crescita dell’inflazione, il peggioramento del Pil ed altri fenomeni preoccupanti, sarebbe utile ‘ritarare’ i bilanci degli enti pubblici, e specificamente anche quello della Camera di commercio, per sostenere le aziende, e, non ultime, le molte famiglie in sofferenza.”