“L’innaturale “matrimonio” fra gli enti camerali di Ravenna e Ferrara ha partorito il nuovo consiglio chiamato, come da copione, ad eleggere, o meglio, a ratificare il presidente ed il vicepresidente.
Ad una prima lettura dei componenti del consiglio si ricava l’impressione che si tratti di un ‘monocolore’ e certo questo non rappresenta per il territorio una novità ma solo un’ulteriore conferma, oramai abituati a questo esteso monopolio prevalentemente espressione dei governi locali.
Ma vi è a mio parere un altro aspetto che preoccupa particolarmente, ossia la limitata presenza di amministratori provenienti dalle professioni ed espressione dei comparti economici del territorio.
Criterio da sempre applicato per la gestione di un ente deputato a svolgere funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese mediante la cura dello sviluppo nell’ambito dell’economia locale.
Al contrario, invece, l’organigramma è ricco di funzionari ed esponenti a vario titolo delle categorie economiche (associazioni), delle attività professionali e del lavoro autonomo, mentre non prevale la figura di chi esercita ogni giorno la professione.”