“Ho fatto un’esperienza diretta per alcuni giorni, come utente, all’ospedale di Faenza, e desidero semplicemente fornire alcune valutazioni del tutto personali. Non sono mancate negli anni critiche, seppur sempre costruttive, e prese di posizione moderatamente contrastanti con la direzione aziendale Usl, nell’intento di non produrre sterili polemiche ma solo per evidenziare aspetti organizzativi migliorabili.
Tuttavia, ciò premesso, riprendo l’argomento iniziale riferito dell’ospedale degli infermi di Faenza, struttura settecentesca quasi unica nel suo genere, oltre ad essere luogo di grande interesse culturale, storico, artistico e architettonico. A questi aspetti di straordinario interesse, desidero soprattutto porre l’attenzione sull’organizzazione all’interno del nosocomio con personale rispettoso degli orari di visita e delle prestazioni degli assistiti, oltre ad essere attento, collaborativo oltreché premuroso.
Questo a conferma che anche le strutture in qualche modo ritenute vetuste e piccole come dimensioni, hanno al loro interno un personale in grado di offrire servizi e prestazioni non solo di qualità clinica, ma anche di elevata natura umana. Quell’umanità molto spesso sepolta dalla burocrazia, dalla frenesia dell’agire in fretta, di svolgere lavori ‘a catena’, che invece in questo piccolo ospedale faentino pare rappresentare ancora un punto saldo coniugato alla cura rivolta alle persone in situazioni di bisogno.”