La nomina del commissario post alluvione richiede un grande impegno di tutte le istituzioni del territorio, per raggiungere il solo fine di risollevare le nostre comunità locali. L’obiettivo è quello di dare soluzione alle tante problematiche dovute a quel terribile flagello che ha coinvolto tante famiglie e numerosi settori economici e produttivi, molti dei quali letteralmente inginocchiati. Lo sforzo deve essere quello di abbandonare le polemiche, le contrapposizioni spesso ideologiche, e le pretestuose lotte intestine che causano sterili conflittualità intralciando, oltretutto, l’attività di ricostruzione a danno dell’intera collettività. Si tratta di una delicata questione sociale, della necessità di metter in campo rapporti e relazioni positive fra i vari soggetti e, non ultimo, dell’esigenza imprescindibile di tipo economico finanziaria che rappresenterebbe per ogni governo in carica un tema forte e non sempre di facile soluzione. Il commissario, la regione, la provincia e i comuni uniti a testa bassa per ridare alla Romagna lo slancio precedente all’alluvione, ossia una dinamica congiunturale favorevole e una crescita del Pil. Va ricordato, fra l’altro, come negli stessi comuni interessati al gravissimo fenomeno alluvionale si concentrino circa un quarto del valore aggiunto degli addetti della regione e quasi un terzo delle superfici agricole.