Sono 45.586 le firme cartacee raccolte in provincia di Ravenna a sostegno dei quattro quesiti referendari proposti della Cgil, a cui vanno ad aggiungersi le numerose pervenute digitalmente. Il grande successo della campagna è il frutto di un impegno straordinario di tutte le strutture presenti sul territorio e del contributo di volontari e simpatizzanti che dal 25 aprile in poi si sono messi a disposizione per la riuscita dell’iniziativa. “Centinaia di banchetti, assemblee sul lavoro, punti di raccolta firme nelle varie Camere del lavoro – spiega Manuela Trancossi, segretaria generale della Camera del lavoro di Ravenna – hanno permesso di ottenere un risultato straordinario, che rende più forti le rivendicazioni per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Attraverso i quattro quesiti referendari, la Cgil promuove molteplici azioni: per dare a tutte le lavoratrici e i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di 15 dipendenti; per superare la precarietà dei contratti di lavoro; per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti. “La raccolta delle firme rappresenta soltanto la prima fase della sfida che la Cgil ha lanciato in favore del mondo del lavoro – aggiunge Manuela Trancossi -. Abbiamo raggiunto, e superato, a livello nazionale il numero di firme necessarie per la presentazione dei referendum. Ora ci aspetta un compito altrettanto importante: portare gli italiani a votare per la difesa dei diritti del lavoro. A partire dai prossimi mesi saremo impegnatissimi su questo fronte e ancora una volta organizzeremo assemblee, appuntamenti e incontri sul territorio”.