Nella seduta odierna il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato un ordine del giorno sul conflitto in Ucraina.
La crisi Ucraina di queste ore – è scritto nel documento – sta destando grande apprensione e angoscia nella comunità internazionale e rappresenta uno degli eventi più drammatici della storia recente dell’Europa.
L’invasione dell’Ucraina avviene in spregio ai valori fondamentali della nostra Costituzione che ripudia ogni guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionale; non diversamente l’atto unilaterale di aggressione della Russia ai danni della Ucraina avviene in spregio al diritto internazionale, quale strumento di risoluzione giuridica dei conflitti.
“Nell’ordine del giorno – ha detto il capogruppo del PD Massimo Cameliani – abbiamo chiesto che la comunità internazionale condanni ogni forma di nazionalismo e reagisca, nel rispetto del principio di proporzionalità, a tutela della indipendenza e della inviolabilità dell’Ucraina e per scongiurare la prevedibile catastrofe umanitaria ai danni della popolazione civile. Abbiamo espresso anche solidarietà alle cittadine e ai cittadini russi che a causa della loro pacifica protesta contro la guerra sono stati arrestati.
Chiediamo al Governo italiano il massimo sforzo affinché si eviti l’escalation militare e all’Europa un intervento umanitario per l’accoglienza dei profughi ucraini con l’allestimento di corridoi umanitari e la creazione di un fondo per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno a causa delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti controsanzioni.
Deve essere predisposta in tempi celeri una politica energetica e industriale che tenga conto del disvalore della dipendenza energetica del nostro paese da stati autoritari e bisogna creare una cabina di regia nella quale coinvolgere una rappresentanza delle aziende energivore e le governance dei colossi energetici (ENI – ENEL) per valutare soluzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti economici che si determineranno a causa della crisi di approvvigionamento energetico da parte della Russia, garantendo sostenibilità sociale e ambientale.
Si vuole far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin, delle sue azioni di guerra e della sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli.
Abbiamo, infine, chiesto di garantire tempestivamente, così come diritto delle persone in fuga da tutte le guerre e devastazioni, richiamando il principio l’art. 10 della Costituzione italiana, ovvero il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica a tutti e tutte coloro a cui sia impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana e le Convenzioni di Ginevra e Dublino, lo stato di rifugiati, la protezione e accoglienza alle popolazioni in fuga dal conflitto e di allestire immediati corridoi umanitari.
La nostra città sarà inclusiva e ospitale nell’accoglienza ai profughi con la consueta umanità che contraddistingue la gente della nostra terra.”