Nell’ultima seduta di Giunta, il Comune di Solarolo ha approvato il nuovo schema tariffario per le rette dell’Asilo Nido. Il nuovo sistema, che per approccio metodologico si sta cercando di rendere uniforme per tutti i Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, utilizza sempre il valore ISEE come parametro di riferimento per l’applicazione delle tariffe.
La tariffa piena (che resta economicamente invariata) viene applicata solo per ISEE oltre 30.000 euro, mentre in precedenza iniziava già da un ISEE oltre 12.000 euro. Invariato il trattamento per la fascia di massima agevolazione per ISEE inferiore a 4.000 euro. Tutte le nuove sei fasce intermedie avranno agevolazioni nuove o maggiori di quelle dello schema precedente.
«Le tariffe erano ferme dal 2014, ed essere riusciti a diminuirle ulteriormente per noi è motivo di soddisfazione e di conferma dell’attenzione particolare che dedichiamo al sostegno alla famiglia», dichiara il vice sindaco con delega alle politiche finanziarie Stefano Briccolani, che ha realizzato il nuovo schema tariffario assieme all’assessore comunale ai servizi educativi Martina Tarlazzi.
«Tale risultato è stato possibile grazie a due fattori. In primis il contributo statale della legge 107 (figlio della tanto denigrata riforma della Buona Scuola), che abbiamo quasi integralmente applicato al sostegno dei costi del Nido (circa 17.000 euro) che ha coperto circa il 5.8% dei costi di gestione. Ancor più rilevante è l’aumento dell’apporto dato delle casse comunali, che vede a bilancio un aumento dello stanziamento dai 163.000 euro del 2016 ai 186.000 del 2018. E’ importante sapere che senza questi due interventi sarebbe stato necessario aumentare sensibilmente le tariffe».
Il contributo medio chiesto alle famiglie tramite le retta, copre circa il 34% del costo sostenuto: ciò significa che i 2/3 dei costi a Solarolo sono coperti dal Bilancio Comunale.
«Il numero di iscritti in questo ultimo anno è arrivato a 37, quindi quasi a completamento dei 40 posti disponibili, a conferma del buon servizio offerto, sia dal punto di vista qualitativo che economico», conclude Briccolani.