“Giannantonio Mingozzi, nel ribattezzare “No Rigas” i comitati e movimenti che si oppongono all’installazione di una nave rigassificatrice a Ravenna, accusa di irresponsabilità tutti coloro che a vario titolo esprimono posizioni a favore della transizione ecologica.
Verrebbe quasi da sorridere all’idea di essere tacciati di irresponsabilità proprio da coloro che hanno inseguito le fonti fossili per decenni, condannandoci all’attuale stato di dipendenza ed emergenza climatica ed energetica.
Noi di Sinistra Italiana Ravenna vogliamo rassicurare Mingozzi: siamo perfettamente consapevoli dello stato di crisi in cui ci troviamo e che ci costringerà il prossimo inverno a molti sacrifici: semmai, ci sembrerebbe un atto di responsabilità parlare chiaramente di come li vogliamo ripartire questi sacrifici, visto che per alcuni stanno generando enormi extra profitti, ma questo sembra essere un tema irrilevante e procrastinabile per molti.
Per ora di certo c’è che che l’Italia nei primi cinque mesi di quest’anno ha aumentato del 578% le esportazioni di gas, un volume che non ha pari negli ultimi 15 anni. Approfittando dei prezzi molto elevati del combustibile le compagnie dell’energia hanno realizzato profitti impressionanti, vendendo all’estero il gas di cui il paese avrà disperatamente bisogno. Non sappiamo se chiamarla irresponsabilità, ma di sicuro non appare una strategia vincente per l’interesse nazionale.
Noi continuiamo a ribadire la nostra ferma contrarietà a un progetto che (non prima del 2024 peraltro) avrà una resa produttiva modesta a fronte di costi economici e ambientali elevatissimi.
Occorre differenziare le risorse, imprimere grande accelerazione alla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici, e soprattutto alla produzione decentrata e diffusa, alle comunità energetiche e a una politica seria di risparmio ed efficientamento della rete. Occorre fare in modo che i sacrifici di oggi servano a garantire in futuro indipendenza energetica e sostenibilità ambientale. Ciò che andava fatto da decenni. Se qualche compromesso va fatto, va fatto nell’ambito di un piano strategico di lungo periodo, con obiettivi e costi chiari.
Chi sono i veri irresponsabili, come sempre, ce lo dirà la storia.”