“Le sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS hanno proclamato per il 16 settembre, a livello nazionale, uno sciopero per l’intera giornata delle lavoratrici e dei lavoratori per l’indisponibilità, da parte di Uneba, di rinnovare il CCNL.
Sono circa 135.000 i dipendenti interessati dal rinnovo di questo Contratto, scaduto nel 2019. Nel settore privato dell’area socio-sanitaria è il secondo CCNL maggiormente applicato dopo quello della Cooperazione sociale.
La trattativa nazionale si è interrotta dopo 17 mesi di negoziato, e dopo 27 mesi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa da parte del sindacato.
Motivo della rottura è l’assenza di volontà da parte di Uneba di procedere a un rinnovo che tenga conto della dinamica inflazionistica. Uneba ha infatti proposto un aumento di 50 euro lordi per il triennio 2023-2025, pari a circa 35 euro netti, oltre ad un intervento normativo teso a ridurre i permessi e gli scatti di anzianità.
Una proposta irricevibile per il sindacato, anche alla luce dei recenti rinnovi di contratti di settore, dove le risposte sia economiche che normative sono state di ben altra portata.
L’assenza del Contratto per queste figure professionali che si occupano ogni giorno di servizi socio-sanitari alla persona si fa sentire anche in Emilia Romagna, dove sono diverse le strutture che operano anche in regime di accreditamento, occupando una fetta del mercato dei servizi alla persona percependo le risorse pubbliche. Inoltre, il mancato rinnovo contrattuale mette a rischio non solo i diritti acquisiti dei lavoratori, ma anche la qualità del servizio offerto agli utenti.
Per questo motivo le sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS dell’Emilia Romagna hanno indetto, per il 16 settembre, due presidi di carattere regionale a Ravenna, presso Villa Serena di San Romualdo, e a Fiorenzuola d’Arda presso la Fondazione Verani Lucca.
Entrambi i presidi si svolgeranno a partire dalle ore 9.30, dove le lavoratrici e i lavoratori, insieme al sindacato, faranno sentire la loro voce per chiedere “stesso lavoro, stessi diritti, Contratto subito!”.”