Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil denunciano la situazione drammatica che vive da tempo il settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è scaduto da sette anni. Anni senza un aumento salariale, con stipendi diventati sempre più insufficienti e una degenerazione del settore che comporta costanti violazioni delle norme contrattuali e delle disposizioni sulla sicurezza e salute sul lavoro dei lavoratori. La situazione interessa migliaia di guardie particolari giurate e addetti e addette ai servizi di sicurezza. Il mancato adeguamento del salario dei lavoratori e delle lavoratrici costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l’andamento dell’inflazione che in questo periodo comporta una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi, aggravata dall’aumento generale dei prezzi dei beni, anche alimentari, dei carburanti e dell’energia.
Di fronte a questo scenario, i sindacati di categoria regionali, hanno proclamato, dal 1 al 6 settembre, l’astensione dal lavoro straordinario e supplementare. La mobilitazione prosegue, dopo il riuscito sciopero nazionale, con manifestazione a Roma, dello scorso 2 maggio, per rivendicare a gran voce il rinnovo del contratto collettivo nazionale e per sostenere le proprie ragioni in vista del prossimo 5 settembre, giornata nella quale è prevista la ripresa delle trattative tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e associazioni datoriali. Le organizzazioni sindacali nazionali hanno chiarito alle controparti che dovrà trattarsi di un reale confronto, affrontando ogni tematica, senza pregiudiziali. In caso di esito negativo delle trattative i sindacati non escludono ulteriori iniziative di mobilitazione e di lotta per difendere il diritto ad avere un nuovo contratto collettivo nazionale.