Nel periodo compreso tra il 2022 e il 2023, le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno registrato un incremento significativo delle ore autorizzate dall’INPS per interventi di cassa integrazione, riflettendo una situazione economica preoccupante per il territorio. Questa tendenza è proseguita nel primo quadrimestre del 2024, con ulteriori aumenti delle ore di cassa integrazione in alcuni importanti settori.
Provincia di Ravenna
La provincia di Ravenna ha registrato un incremento totale del 68,22% nelle ore autorizzate, passando da 1.696.200 ore nel 2022 a 2.853.391 ore nel 2023. Le ore per interventi ordinari sono aumentate del 60,23%, raggiungendo 2.525.661 ore nel 2023 rispetto alle 1.004.405 ore del 2022. Al contrario, le ore straordinarie sono diminuite del 47,92%, scendendo a 327.730 ore nel 2023 rispetto alle 629.325 ore del 2022. Durante il primo quadrimestre del 2024, si è osservato un ulteriore aumento delle ore autorizzate, segno di una continua necessità di sostegno per le aziende locali. I settori più preoccupanti includono la “metalmeccanica” con 584.332 ore, oltre al settore“alimentare” con 355.672 ore.
Provincia di Forlì-Cesena
I dati INPS evidenziano che la provincia di Forlì-Cesena ha visto un incremento totale del 34,73% nelle ore autorizzate, passando da 2.595.822 ore nel 2022 a 3.497.351 ore nel 2023. Sebbene le ore di cassa integrazione per interventi ordinari siano diminuite dell’1,50%, passando da 2.332.222 ore nel 2022 a 2.297.799 ore nel 2023, le ore straordinarie hanno mostrato un incremento straordinario del 623,57%, raggiungendo 1.199.552 ore nel 2023 rispetto alle 165.783 ore del 2022. Nel primo quadrimestre del 2024, le ore di cassa integrazione hanno continuato a crescere. I settori più colpiti sono quelli legati ai settori “pelli, cuoio e calzature” con 417.471 ore autorizzate, seguito dal settore ”metallurgico” con 417.241.
Provincia di Rimini
La provincia di Rimini ha registrato un incremento totale del 21,63% nelle ore autorizzate, passando da 3.264.987 ore nel 2022 a 3.971.186 ore nel 2023. Le ore per interventi ordinari sono aumentate del 24,03%, raggiungendo 3.180.818 ore nel 2023, rispetto alle 2.416.343 ore del 2022. Le ore straordinarie hanno visto un incremento del 17,17%, raggiungendo 790.368 ore nel 2023 rispetto alle 674.572 ore del 2022. Il trend di crescita delle ore di cassa integrazione è continuato nel primo quadrimestre del 2024. I settori più colpiti sono la metalmeccanica con 2.566.757 ore e il settore dell’abbigliamento con 511.134 ore.
Confrontando i dati delle province romagnole con quelli nazionali emerge un divario preoccupante. Nel 2022, in Italia, furono autorizzate 468.399.092 ore, mentre nel 2023 il numero è sceso a 409.084.364, registrando un calo del 12,66%. In controtendenza il dato delle province romagnole che nel 2023 registrano un aumento del 34,73% a Forlì-Cesena, 68,22% a Ravenna e del 21,63% per Rimini. Nel primo quadrimestre del 2023 a livello nazionale sono state autorizzate 145.359.237 ore, mentre nello stesso periodo del 2024 sono state 169.794.234, con un incremento del 16,81%. Nelle tre province romagnole l’aumento è stato del 61,41% per Forlì-Cesena, 106,08% per Ravenna e in fine del 286,98% per Rimini.
“Le cause dell’aumento della cassa integrazione sono complesse e multifattoriali – dichiara il segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli -. Tra i principali fattori possiamo individuare l’aumento dei costi energetici, che ha messo a dura prova la redditività delle aziende, in particolare quelle energivore. A questo si aggiungono le difficoltà nelle catene di approvvigionamento, aggravate dalla guerra in Ucraina e in Medio Oriente, che hanno causato difficoltà nelle forniture, aumenti dei prezzi e ritardi nelle consegne. Infine, la debolezza della domanda interna, dovuta alla bassa fiducia dei consumatori e alla riduzione degli investimenti, ha contribuito alla diminuzione della domanda di beni e servizi”.
“Affrontare l’emergenza della cassa integrazione richiede un’azione tempestiva e decisa da parte di tutti gli attori in gioco – chiosa Marinelli -. È indispensabile adottare interventi immediati a sostegno delle imprese, con politiche per il rilancio della produzione, attraverso investimenti in ricerca e innovazione, sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e misure per favorire la riqualificazione professionale dei lavoratori, al fine di rafforzare la competitività del sistema produttivo locale”.
“Le misure di sostegno al reddito per i lavoratori, come il prolungamento della cassa integrazione, la cassa integrativa in deroga e altre forme di supporto – conclude il segretario cislino – sono essenziali per aiutare i lavoratori a fronteggiare la riduzione delle entrate già in un periodo di difficoltà economica. Infine, è cruciale promuovere il dialogo sociale e la concertazione tra le parti, favorendo un confronto costruttivo tra istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacati per trovare soluzioni condivise e definire strategie di sviluppo a lungo termine”.