Una classe della scuola primaria “Lama” di Russi andrà in isolamento fiduciario causa la positivizzazione di un alunno, in attesa di un chiarimento diagnostico sugli altri membri della classe. È una precauzione decisa di comune accordo fra le istituzioni coinvolte. Purtroppo una prassi consolidata in questo periodo. Meno consolidato, invece, è la dura critica che il sindaco di Russi, Valentina Palli, ha rivolto ai genitori suoi concittadini a causa del numero di contagi fra i bambini monitorato nel territorio comunale:
“In queste settimane abbiamo avuto modo di osservare come, almeno per le nostre scuole, il contagio non avviene in ambiente didattico. Tradotto: la scuola, pur con tutte le sue regole e protocollo, è un luogo sicuro per i bambini e bambine.” ha chiarito la prima cittadina, per poi ammonire i genitori
“Al contrario, il contagio si sta diffondendo in modo vistoso nell’ambito domestico dove evidentemente cala il livello di attenzione e di sensibilità al problema. Sono poi i bambini stessi a riferire di partecipare a cene tra amici, feste, e quant’altro. Questo atteggiamento da parte degli adulti è deprecabile”.
“In primis, perché la scuola cerca di trasmettere ai bambine e alle bambine il senso
del rispetto delle regole e della tutela dei più fragili. Se poi nell’ambiente domestico si sconfessa tale assunto, difficilmente vi è il dovuto grado di collaborazione.
In seconda analisi, quando intere classi sono poste in quarantena, il problema non si limita ad essere sanitario, ma è anche economico ed organizzativo. Bambini minorenni non potranno essere lasciati a casa da soli di conseguenza o si ricorre ai nonni (che però sono in questo momento la fascia più fragile e se i bambini risultassero poi positivi per i nonni potrebbe essere un grosso rischio) oppure uno dei genitori deve rimanere a casa dal lavoro con un depauperamento economico della famiglia che a lungo andare si farà sentire.
Questo per dire che quando scegliete di fare ciò che vi pare incuranti delle regole, ricordatevi che non state scegliendo solo per voi.
Le vostre decisioni hanno conseguenze importanti, anche sugli altri”.
Il sindaco ha poi tenuto a precisare: “Questa mia – è bene precisarlo – non vuole essere un’accusa a nessuno, ne ho l’arroganza di volere insegnare ai genitori come comportarsi: lungi da me.
Rimane però una raccomandazione ed un invito ad un maggior senso di responsabilità.
Impariamo dai bambini, hanno tanto da insegnarci, anche in questa occasione”.