“Il comune di Ravenna è senza dubbio un passo avanti nel campo dell’integrazione di persone di origine straniera. Lo dimostra la recente istituzione dell’Albo delle famiglie accoglienti, un’esperienza ad ampio raggio nella quale rientrano anche, per restare in tema di immigrazione, i tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati (figura istituita dalla “Legge Zampa” 47/2017), così come i soggetti che aderiscono all’accoglienza in famiglia dei neomaggiorenni stranieri o alla mentorship “Fianco a fianco”, entrambi progetti portati a Ravenna da Refugees Welcome.
La proposta “CondividiAmo” si pone in continuità con le esperienze sopracitate, proponendo come target i minori stranieri non accompagnati ospiti delle comunità di accoglienza o delle famiglie affidatarie e, dall’altro lato, i minori del territorio che frequentano le scuole secondarie di secondo grado. Credendo nel valore di uno scambio tra pari, l’idea è quella di attivare delle relazioni di amicizia su base volontaria, consentendo ai MSNA di uscire dall’isolamento e dalla ghettizzazione e stimolando la nascita di rapporti amicali che creino anche circoli viziosi nel combattere stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni. Su altri fronti, come quello della disabilità per esempio, in Emilia-Romagna esistono già percorsi simili, e virtuosi, uno su tutti “Quasi amici”, lanciato nel 2015 a Carpi dall’associazione “Il tesoro nascosto” e oggi modello di inclusione sociale.
Il progetto “CondividiAmo” prevede un percorso iniziale di sensibilizzazione da svolgersi nelle scuole superiori interessate, a cura degli esperti del settore, degli operatori dei progetti di accoglienza ma anche dei protagonisti di esperienze di accoglienza nei confronti dei migranti. A seguire, una serie di 8 moduli didattici per consentire agli studenti di avere una preparazione di base sui temi in questione e sondare un eventuale interessamento ad aderire ai “gemellaggi”.
Al fine di consentire ai partecipanti di frequentare i luoghi del territorio, si pensa di coinvolgere i luoghi della cultura e del tempo libero (musei, monumenti, stadi, piscine) ma anche le attività commerciali (bar, gelaterie, ristoranti) per ottenere delle piccole agevolazioni sul prezzo di ingresso. Il ragionamento che sta alla base è che solo conoscendo concretamente le opportunità di svago offerte dal contesto locale, i minori stranieri non accompagnati posso imparare meglio a muoversi, orientarsi e frequentare posti che, altrimenti, sarebbero a loro spesso interdetti per ragioni economiche. Per i minori “gemellati”, allo stesso tempo, le agevolazioni offrirebbero più occasioni di socializzazione da esplorare insieme agli amici stranieri.
I “gemellaggi”, a seconda dei tempi, dei gusti, delle predisposizioni personali e del concreto andamento delle relazioni, possono declinarsi in diversi modi, sempre sotto la supervisione dei tutori dei minori stranieri non accompagnati (ed eventualmente del Servizio sociale che li segue) e delle famiglie dei minori del luogo.”