E’ stato sottoscritto nella giornata di ieri presso la Procura della Repubblica di Ravenna un innovativo protocollo d’intesa finalizzato ad affinare i rapporti di collaborazione tra le amministrazioni firmatarie per un più efficace e tempestivo contrasto alla possibile infiltrazione della criminalità nel tessuto economico locale.
La finalità dell’accordo, formalizzato su iniziativa del Procuratore della Repubblica f.f. di Ravenna, dott. Daniele Barberini, è quella di potenziare il monitoraggio e l’analisi dei dati e delle informazioni relativi alla vita delle imprese che operano sul territorio provinciale per individuare tempestivamente accadimenti aziendali che possono costituire indicatori sintomatici di un tentativo di infiltrazione da parte di consorterie criminali che hanno interesse a reimpiegare i capitali illeciti a loro disposizione ovvero ad utilizzare le aziende entrate nella loro sfera di influenza per radicarsi sul territorio e accaparrarsi fette di mercato o cospicue risorse finanziarie pubbliche, sia attraverso la percezione delle molteplici misure straordinarie di sostegno alle imprese in crisi già varate, sia con l’aggiudicazione di commesse pubbliche che saranno aggiudicate nell’ambito dell’utilizzo dei cospicui fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
In effetti la creazione di un canale dedicato che assicuri uno scambio informativo costante e più analitico sulla realtà economica locale e che alimenti un percorso strutturato di analisi e di contestuale acquisizione informativa sul territorio è divenuta un’esigenza imprescindibile nell’attuale fase congiunturale, atteso che l’emergenza sanitaria in atto ha indebolito la struttura finanziaria di molte imprese costringendole ad un’affannosa ricerca di nuovi finanziatori con cui condividere i rischi del mercato, esponendole così anche alla possibilità di ritrovarsi vittime e veicolo di infiltrazione criminale, spesso attuata tramite prestanomi o società interposte.
Per altro verso, la prospettiva di ingentissimi investimenti pubblici per mezzo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) susciterà gli appetiti della criminalità, anche organizzata, che tenderà ad inserirsi nei settori economici e nelle realtà territoriali che saranno maggiormente beneficiati dalle linee strategiche del Piano, preferibilmente per mezzo di società già presenti in loco, con le quali drenare risorse finanziarie pubbliche per poi, magari, procedere alla loro dolosa spoliazione patrimoniale.
Proprio per vigilare attivamente sui mercati e anticipare il più possibile le connesse attività informative e le conseguenti eventuali investigazioni, la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza, quale polizia giudiziaria specializzata nel contrasto alla criminalità economica e presidio vigile contro ogni illecito utilizzo dei fondi pubblici, si potranno avvalere ora del contributo prezioso offerto dalla Camera di Commercio di Ravenna che per mezzo del protocollo siglato metterà a loro disposizione, in formato elettronico, un set selezionato di informazioni estrapolate periodicamente dalla banca dati del Registro delle Imprese gestita da InfoCamere relative ad una serie di accadimenti aziendali che saranno poi oggetto di approfondimento da parte delle Fiamme Gialle attraverso ulteriori elaborazioni e correlazioni, ora possibili in tempi brevi tramite una serie di innovativi applicativi informatici.
Nello stesso tempo la Camera di Commercio metterà a disposizione della Guardia di Finanza propri software di analisi e referenti specializzati qualora fossero necessarie ulteriori, mirate elaborazioni dei dati camerali, ovvero emergesse la necessità di ottenere con urgenza informazioni e documenti ufficiali su imprese collegate con le vicende locali, ma operanti in altri Stati europei.
I dati ottenuti dalla Camera di Commercio saranno poi esaminati da un team di investigatori del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, che li integrerà e li raffronterà con le informazioni già presenti nelle molteplici banche dati a disposizione, nonché con le evidenze operative ed informative, sia passate che in corso.
In particolare tale processo di analisi potrà contare sull’utilizzo dei più recenti ed evoluti applicativi informatici di cui si è dotata la Guardia di Finanza che permettono di ridurre significativamente i tempi di ricerca, selezione e confronto delle informazioni, ottimizzando così i processi di lavoro e orientando proficuamente le successive investigazioni.
Ci si riferisce in particolare all’ultima versione dell’applicativo MOLECOLA che, costantemente affinato, permette ora di poter ricostruire rapidamente i flussi finanziari riconducibili sia a persone fisiche che ad imprese, in modo da verificare la congruità degli investimenti fatti con il patrimonio lecito disponibile, segnalando eventuali incongruenze che potrebbero far emergere iniezioni di capitali illeciti.
Ovvero all’applicativo SIVA2 gestito dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, anche questo da ultimo potenziato con una serie di funzionalità, che consente di riscontare la regolarità delle operazioni finanziarie e societarie investigate dal punto di vista dei presidi antiriciclaggio, ovvero la presenza a sistema di segnalazioni di operazioni sospette generate dagli intermediari finanziari, che sospettino un reimpiego di risorse finanziarie frutto di precedenti attività delittuose o comunque di fondi “opachi” la cui liceità e origine va attentamente verificata.
L’attività di analisi potrà poi contare sulla consultazione simultanea di tutte le altre numerosissime banche dati a disposizione del Corpo che oggi possono essere messe in relazione tra loro tramite il recente applicativo della DORSALE INFORMATICA, che restituisce in breve tempo all’analista un esaustivo report, utilizzando anche una rappresentazione in modalità grafica/visuale qualora emergano delle relazioni tra una o più entità interrogate.
Qualora dall’attività di analisi emergano quindi situazioni di possibile infiltrazione, svolti i preliminari riscontri sul campo, si procederà a segnalare le evidenze sospette alla Procura della Repubblica, che, tramite magistrati già specializzati nel contrasto ai delitti economico finanziari, potrà fin da subito assumere la direzione delle indagini, coordinando le attività successive anche con i contesti investigativi eventualmente già in corso, qualora siano in qualche modo correlati alle fattispecie segnalate.
Il protocollo non tralascia neanche l’aggiornamento professionale degli investigatori, prevedendo la possibilità di pianificare con la Camera di Commercio apposite sessioni di formazione per il proficuo utilizzo delle piattaforme informatiche camerali già a disposizione del Corpo grazie alle intese raggiunte a livello centrale.
L’accordo rappresenta dunque un forte sforzo compiuto dalle parti firmatarie per cercare di individuare e reprimere sul nascere ogni tentativo di radicarsi da parte di consorterie criminali che dovessero scegliere il territorio ravennate quale zona appetibile per reimpiegare i propri capitali e per inserirsi nei circuiti dell’economia locale, intercettando contributi e investimenti pubblici.