“Il Pd e la maggioranza in Assemblea legislativa chiedono al Governo e al Ministro dell’Interno di rinforzare i presidi di polizia nelle località turistiche estive per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza, e Lega e Fratelli d’Italia votano contro” lo riportano i consiglieri Manuela Rontini e Massimo Bulbi, primi firmatari di una risoluzione approvata col voto compatto della maggioranza e di alcuni gruppi di minoranza, ma contro cui si sono scagliati Lega e Fratelli d’Italia.

“Il tema è noto e tutti gli anni, indipendentemente da chi governi il Paese, ci rivolgiamo alla Regione affinché solleciti una soluzione strutturale e non estemporanea. Dove il richiamo turistico è alto – spiegano i Consiglieri romagnoli – la popolazione aumenta esponenzialmente nei mesi estivi e la sicurezza e la legalità vanno sostenute con più personale e mezzi”.

“Invece, praticamente ogni anno, la Giunta regionale in prossimità dell’avvio della stagione balneare, deve iniziare un’interlocuzione con il Ministero dell’interno in merito alla sicurezza e all’ordine pubblico della riviera romagnola, per sollecitare l’apertura di punti di presidio estivo e per il rafforzamento delle piante organiche delle forze dell’ordine sul territorio regionale. Allo stesso modo, i Sindaci di Comuni quali Cervia e Milano Marittima nel Ravennate, Cesenatico in provincia di Forlì Cesena e Riccione nel Riminese, si confrontano a riguardo con i Prefetti, nell’ambito degli incontri del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. E ogni anno la richiesta è sempre la stessa: aprire punti di presidio estivo con contingenti di rinforzo delle Forze di Polizia a competenza generale e rafforzare le piante organiche delle forze dell’ordine sul territorio comunale di riferimento”.

“Per noi è una battaglia che non ha colore politico perché riguarda la sicurezza di tutti e la difesa della legalità nei nostri territori. Lega e Fratelli d’Italia sono invece sempre timidi nel chiedere a chi li guida a livello nazionale, le risorse che servono al benessere delle comunità emiliano-romagnole. Proviamo a fare battaglie comuni ma è davvero spiacevole che in Emilia-Romagna, i rappresentanti dei partiti che governano a livello nazionale preferiscano assecondare i loro vertici piuttosto che farsi portavoce delle richieste del territorio”.