“Squola, con la “q”, sì perché l’emendamento del governo alla legge di conversione del decreto Salvini ricalca l’esperienza ravennate che a buon diritto il Comandante della Polizia Municipale di Ravenna esibiva ieri sulla stampa come ‘prima applicazione in Italia’ del nuovo potere di ordinanza dei Sindaci ed è una patente sgrammaticatura delle regole basilari di uno stato di diritto”. Lo dichiara Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile, tracciando un parallelo tra le politiche seguite a Ravenna e quelle del governo nazionale.

“I negozi etnici e i kebab – aggiunge Maestri – che Salvini chiama in burocratese ‘esercizi del settore alimentare o misto e attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato’ non sono sottoposti alla legge nazionale vigente per tutti gli esercizi pubblici ma sono, e sempre più saranno, soggetti ad un regime di apartheid giuridica costruita città per città, contea per contea verrebbe da dire, perché ormai i sindaci sono trasformati in sceriffi, con ordinanze comunali identiche a se stesse reiterate nel tempo che limitano orari di apertura e chiusura e tipologia di prodotti vendibili”.

“Mi sono sgolato inutilmente a spiegare – prosegue l’ex deputato di Possibile – che per combattere la piaga dei disturbatori ubriachi o molesti basta vietare il consumo in strada di alcolici, e punire severamente i trasgressori, senza massacrare piccoli imprenditori e commercianti di origine straniera chiudendo i negozietti che in alcuni quartieri sono preziose luci accese la sera e un servizio di vicinato prezioso per molte categorie di cittadini (turnisti, studenti, anziani …). Questo accade a Udine, come racconta udinetoday: “Stretta sugli orari di Borgo Stazione, la disperazione di un gestore: «Ho pensato al suicidio. Non ho dormito tutta la notte, ho anche fatto brutti pensieri. Sì, non le nascondo di aver pensato al suicidio». A parlare è il 36enne Hayat Irfan, titolare dell’attività “House of Pizza e Kebab” di via Teobaldo Ciconi, uno dei tanti locali del quartiere delle Magnolie che da lunedì prossimo sarà colpito dall’ordinanza del Comune di Udine che impone una stretta sugli orari di apertura delle attività commerciali della zona”.

“È un’idea di ‘sicurezza urbana’ che mi fa orrore. E – conclude Maestri – continuerò a battermi con tutte le mie forze contro questa deriva fintamente securitaria che sta indebolendo il tessuto connettivo delle nostre comunità, già duramente provate da crisi economica e diseguaglianze sociali sempre più gravi. Ma mi chiedo e vi chiedo: a Ravenna la giunta a guida Pd vuole andare in questa direzione? O ha messo il pilota automatico e tira dritto? In fondo c’è un muro: quello che divide la sinistra cosiddetta di governo dal suo popolo”.