Nonostante gli ultimi temporali abbiano contribuito a stabilizzare le portate del fiume Po, lo stato di “grave siccità” permane.
È quanto si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Autorità distrettuale del Fiume Po (AdbPo-MiTe).
“Dopo le recenti piogge i livelli delle portate del Po si sono gradualmente stabilizzate anche se restano comunque sotto le medie storiche del periodo”, spiega all’ANSA Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità.
Le portate del fiume ovunque risultano “stabili” grazie ai temporali dei giorni scorsi. I livelli sono inferiori alle medie storiche del lungo periodo, ma superiori ai minimi storici. A Pontelagoscuro (Ferrara) la portata giornaliera è stabile da qualche giorno intorno ai 350 metri cubi al secondo. Per quanto riguarda il cuneo salino, pur registrando valori migliori rispetto a luglio, in una settimana è peggiorato: i rami del Delta di Tolle, Maistra e Gnocca rimangono totalmente interessati dall’intrusione, mentre per il Po di Goro e per il Po di Pila l’intrusione in alta marea è a 26 chilometri.
Una buona notizia è il ritorno di precipitazioni, anche se in temporali concentrati a livello locale, perché – al netto di effetti calamitosi – hanno comunque portato acqua e hanno contribuito a un abbassamento delle temperature che fino alla scorsa settimana avevano anomalie molto marcate con punte di caldo torrido. I temporali estivi hanno permesso anche di mantenere stabili i livelli dei grandi laghi, ma il loro contributo risulta ormai già esaurito. Como, Iseo ed Idro, hanno raggiunto la quota di minimo invaso e si procede con la regolazione ad acqua fluente. Il Lago Maggiore ha un riempimento all’11% e il Garda al 27%.
“Tra pochi giorni – aggiunge Bratti – quasi alla conclusione della stagione dell’irrigazione estiva, ci ritroveremo con le regioni e i portatori di interesse per la 15/esima seduta annuale dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici, per analizzare in maniera approfondita le situazioni locali nelle singole aree del distretto al fine di comprendere al meglio ciò che occorrerà pianificare a fronte di un contesto territoriale sempre più influenzato dagli effetti del mutamento del clima e dei suoi indicatori”. (Ansa)