Si concludono oggi, mercoledì 5 aprile 2023, i momenti di confronto tra Confesercenti e le amministrazioni dei sette comuni oggetto della ricerca sulla TARI: infatti, oggi a Lugo e precedentemente a Cesena, Savignano sul Rubicone, Cesenatico, Cervia, Faenza e Ravenna, l’associazione ha presentato i dati raccolti per fare il punto della situazione sul tributo più ingiusto secondo le aziende del ravennate e cesenate.
La tassa sui rifiuti pesa sulle imprese del territorio ed in particolare sui pubblici esercizi, in generale sulle attività turistiche: Monica Ciarapica e Cesare Soldati, presidente e vicepresidente Confesercenti Ravenna-Cesena, hanno fortemente sostenuto la produzione di questa ricerca e l’opportunità di poterla presentare e discuterne gli aspetti più spinosi con gli amministratori.
Confesercenti condivide il principio della raccolta differenziata quale strumento di civiltà e nuovo modello di sviluppo che avrebbe dovuto portare tanti benefici ambientali, ma anche a ridurre i costi grazie al riciclo e recupero dei rifiuti: i dati confermano che la direzione è quella giusta sul lato ambientale (con buone percentuali sulla differenziata che vede la regione Emilia-Romagna con quota di differenziata oltre il 72%, ben al di sopra della media nazionale), mentre le riduzioni di costi non solo non si vedono, ma in molti casi si paventano ulteriori aumenti.
Dalla rilevazione effettuata e presentata alle amministrazioni dei sette comuni, si ricava che un ristorante di 250 mq di superficie paga da un minimo di circa 2.500 euro a Savignano a oltre 5.000 euro a Cervia, con disparità troppo evidenti per non essere affrontate.
Inoltre, il passaggio a Tariffa Puntuale in un arco temporale ravvicinato, sarà uno snodo importante che l’Associazione sta monitorando attentamente, a totale disposizione per confronto e ragionamento sui prossimi regolamenti.