I Finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna, nell’ambito delle attività operative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei traffici illeciti, hanno sequestrato un’area di oltre 700 metri quadrati contenente più di 50.000 chilogrammi di pneumatici fuori uso, altamente inquinanti, con conseguente denuncia del Responsabile all’Autorità Giudiziaria di Ravenna.
In particolare, i militari della Compagnia di Faenza hanno eseguito un controllo in un riparatore di pneumatici faentino rilevando la presenza di un notevole quantitativo di pneumatici fuori uso, classificati rifiuti speciali non pericolosi, ma altamente inquinanti, depositati in parte direttamente sul suolo senza alcuna protezione dagli agenti atmosferici e in parte all’interno di un capannone non dichiarato come luogo di esercizio dell’attività imprenditoriale. Lo stabile si presentava privo dei minimi dispositivi di sicurezza ai fini della prevenzione degli incendi, costituendo così un vero e proprio pericolo ambientale a ridosso della città di Faenza.
All’interno dell’azienda è stata inoltre rilevata la presenza di un lavoratore dipendente completamente “in nero”, visto il mancato adempimento degli obblighi di comunicazione al Centro per l’Impiego e agli Enti previdenziali ed assicurativi.
Pertanto, le fiamme gialle, dopo aver proceduto al sequestro penale dell’area di stoccaggio e dei rifiuti speciali, hanno denunciato il titolare dell’impresa all’Autorità Giudiziaria di Ravenna per il reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti speciali ai sensi del vigente Testo Unico Ambientale (artt. 192, c.1 e 256 del D.lgs. 152/2006).
Inoltre è stata inviata apposita segnalazione agli organi preposti ai fini del rispetto della specifica normativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e della corretta applicazione delle norme di prevenzione incendi e di gestione delle emergenze.
Infine saranno attivate le competenti autorità locali per l’avvio delle procedure di bonifica e messa in sicurezza del sito.
Per quanto riguarda l’impiego del lavoratore dipendente completamente in nero, l’impresa è stata sanzionata mediante la contestazione della cosiddetta maxi sanzione che prevede il pagamento di un importo che va da 1.800 euro ad 10.800 euro ai sensi dell’art. 3, del Decreto Legislativo n. 12/2012 con conseguente diffida a regolarizzare il lavoratore mediante apposito contratto della durata di almeno tre mesi.