“Durante l’assemblea Pubblica tenutasi a Roncalceci Lunedì 12/07/2021, alla quale eravamo presenti, l’Assessore Bakkali ha ipotizzato l’intenzione del Comune a voler verificare l’esigenza di un servizio, 0-3 anni, da attivare eventualmente, non si sa bene quando, in base alla Legge Regionale del 2017 in via sperimentale; ed il fine ultimo di questa ipotetica sperimentazione, udite bene, sarebbe l’eventuale attivazione nella stessa scuola Materna che ora esiste e rischia di chiudere per un mero problema di fondi dell’attuale gestione parrocchiale, problema tra l’altro non attribuibile alla gestione della scuola materna” Elisa Guerra, coordinatrice provinciale di Alleanza di Centro per i territori, commenta quanto avvenuto all’assemblea pubblica convocata per discutere il futuro della scuola materna nella frazione ravennate.
“Dopo nostre ripetute sollecitazioni l’assessore ha risposto che il servizio sperimentale sarebbe attivabile anche per lo 0-6 e che nel Comune di Ravenna esiste già una realtà di questo tipo.
Si percepisce netta la volontà da parte di questa amministrazione, che si contraddice da sola, a non voler portare avanti la Scuola Materna di Roncalceci ed a procrastinare il problema ad una prossima amministrazione post elezioni, che non si sa di che colore sarà e chi ricoprirà i ruoli attuali relativi alla scuola” accusa Guerra.
“Si consideri che la Frazione di Roncalceci è Circoscrizione dello stesso Comune ed è la frazione con il più alto numero di abitanti tra le frazioni limitrofe per cui funge da riferimento come Ragone, Filetto, Pilastro, San Pietro in Trento , Coccolia, Longana e Ghibullo.
Singolare come una Amministrazione non cerchi di attivare e potenziare le risorse di cui già dispone su Roncalceci essendo la frazione stessa organo stesso dell’amministrazione.
Ad oggi risultano già iscritti alla scuola materna attuale 14 bambini e molti genitori nel caso di perdita di continuità tra scuola materna ed elementare a Roncalceci, stanno manifestando la volontà di iscrivere i bambini in località fuori comune come San Pancrazio dove una continuità materna elementare sarebbe garantita.
Un’amministrazione comunale che incoraggia i propri bambini a frequentare scuole di un altro comune ci pare un fatto di una gravità inaudita”.