Si è svolta i giorni scorsi una tavola rotonda per fare il punto su orientamento e rapporto tra scuola ed impresa, a un anno dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Provincia, Tavolo dell’imprenditoria e Ufficio Scolastico Regionale durante il quale le varie associazioni hanno svolto progetti con le scuole. La riflessione si è svolta non solo con alcune delle scuole partecipanti e le Istituzioni, ma anche con esperti esterni che hanno portato il loro punto di vista sui giovani.

Con il progetto CNA@School, CNA Ravenna ha incontrato in questo anno scolastico oltre 900 studenti tra scuole medie e superiori e circa 100 genitori. In particolare, le attività del progetto CNA@School si sono articolate su tre fronti: orientamento, con lo spettacolo “ognuno è perfetto… anche se lo nasconde proprio bene” di Michele Dotti, per studenti e genitori delle scuole medie; sviluppo della cultura d’impresa e del lavoro, presso le scuole superiori, con testimonianze d’imprese e progetti specifici come Enterprise, business to student e una indagine condotta sugli alunni per capire come vedono il lavoro ed il loro futuro; pronti al lavoro, con stage in azienda, modulo su avvio d’impresa, orientamento su contratti di lavoro e buste paga.

Tante le scuole coinvolte: Liceo Classico Alighieri, Ravenna; I.T.C. Ginanni, Ravenna; I.T.I.S. Baldini, Ravenna; Liceo Torricelli – Ballardini, Faenza; I.T.I.P. Bucci, Faenza; Polo Tecnico e Liceo Ricci – Curbastro, Lugo; I.I.S. Guerra, Cervia; Istituto Comprensivo Statale F. Berti, Bagnacavallo; Istituto Comprensivo Statale Carchidio-Strocchi, Faenza.

Il Presidente della CNA Territoriale di Ravenna Matteo Leoni ha sottolineato come “sia un punto cruciale quello del capitale umano, della formazione e del rapporto stretto che ci deve essere tra mondo della scuola ed imprese del territorio. Da questa “alleanza” dipende, a nostro avviso, una grande parte del presente e futuro economico e competitivo del nostro territorio. Dobbiamo anche sfatare certi stereotipi sui lavori manifatturieri: oggi laboratori o officine sono luoghi altamente tecnologici che consentono ai giovani di potersi realizzare”.

Tra i partecipanti anche Michele Dotti EduacAttore, che ha richiamato la necessità per i giovani di avere modo di scoprire i propri talenti e far tornare protagonisti nei pensieri dei ragazzi i sogni e non i bisogni. “Per fare questo – ha concluso Dotti – può essere certamente utile introdurre nuovi strumenti didattici e formazione per i docenti”.

Interessante anche il punto di vista di Massimiliano Maioli, psicologo, psicoterapeuta, gruppoanalista specializzato nei giovani: “i ragazzi d’oggi pensano ed agiscono in modo analogico-digitale mentre la nostra generazione in modo logico e quindi spesso non è facile capirsi o conoscersi. Attualmente i giovani possono essere inquadrati in tre diverse categorie: quelli “adeguati” al nostro sistema attuale di formazione e lavoro; gli indipendenti, che costruiscono spesso strade nuove, magari facendo lavori completamente diversi dal loro percorso di studi; in ultimo gli “illegali”, cioè quelli che si scelgono un lavoro che ancora non è stato ben disciplinato dalle norme.”

Ha concluso l’iniziativa la Consigliera Provinciale con delegata all’Istruzione Maria Luisa Martinez che ha ribadito che “gli studenti devono essere centro al centro del sistema formativo, ma a volte questo non avviene; oltre alla funzione puramente didattica, gli insegnanti devono avere anche quella educativa”. “Dobbiamo far esprimere e parlare di più con i nostri studenti, cercando di combattere la dispersione scolastica indirizzando al meglio i giovani.”