A seguito della richiesta inviata dalle organizzazioni sindacali di categoria scuola FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS della provincia di Ravenna, si è svolto il 18 febbraio in remoto, l’incontro con i Dirigenti dell’Ufficio scolastico territoriale. Punti all’ordine del giorno: iscrizioni scuola e formazione classi. Non essendo in possesso degli organici che verranno concessi dal Ministero per l’anno scolastico 2021/22, l’ufficio scolastico territoriale non è stato in grado di dare delle risposte certe sulla formazione e sul numero delle classi che si formeranno.
Fiducia ha espresso il Dott Davoli, Dirigente dell’UST di Ravenna, sulla pubblicazione della circolare sugli organici, in quanto sembra sia volontà del neo-ministro, procedere in modo celere su tale versante per consentire un “tutti in cattedra” dal primo settembre. Frase, evidenziano i sindacati, abusata da troppi anni che però non ha mai avuto riscontri positivi. I numeri, pur se in continua evoluzione, relativi alle iscrizioni ci consegnano un calo alquanto importante nel primo ciclo e un leggero aumento nella scuola secondaria di secondo grado.
La scuola dell’infanzia registra un segno meno pari a 83 unità di iscritti rispetto all’attuale anno scolastico; lasceranno le attuali classi quinte di scuola primaria 3270 alunni ed entreranno in 2779 nelle prossime classi prime; anche in questo caso saldo negativo nelle iscrizioni rispetto all’anno in corso pari a meno 122. Negativo anche il trend della scuola secondaria di primo grado che rispetto al 2020/21, avrà un calo di iscrizioni di 96 unità con una differenza tra gli alunni uscenti di terza e quelli entranti nelle future prime pari a meno 121. Per la scuola secondaria di secondo grado invece il saldo risulta positivo ad oggi, escono infatti dalle attuali classi quinte 2783 studenti ed entrano nelle future prime in 633. Dati, fanno sapere dai sindacati, che potrebbero subire ancora delle variazioni in quanto continuano ad arrivare alle scuole richieste anche cartacee di iscrizione. Nota dolente quella che riguarda la formazione delle classi e il numero di alunni per classe: “il riferimento normativo è ancora quello del 2009” sottolineano unitariamente le organizzazioni sindacali di categoria, “che obbliga i Dirigenti scolastici a formare classi su parametri numerici deleteri in contesti pre-pandemici e che acutizzano le difficoltà in questo grave contesto pandemico”.
La norma prevede infatti per la scuola dell’infanzia sezioni con 26 bambini; per la scuola primaria 25, elevabili a 26 ma anche a 27 se ci fossero dei resti; secondaria di primo grado 27 alunni ma si può arrivare a 28 con i resti e infine per la scuola secondaria di secondo grado non meno di 27 allievi per classe, elevabili fino a 30. “Nel caso vi fossero alunni diversamente abili – continuano i sindacati – le classi, di norma, non dovrebbero superare le 20 unità. Un di norma che puntualmente viene disatteso”. FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS hanno chiesto con un’unica voce ai Dirigenti dell’UST di Ravenna di intervenire immediatamente richiedendo al Ministero l’organico adeguato e a regime, non in via temporanea per tamponare l’emergenza covid, ma per formare classi con un numero dignitoso di alunni che non superi le 18/20 unità per ciascun ordine di scuola. E’ impensabile infatti riuscire a mantenere standard elevati di offerta formativa con un esagerato numero di studenti per classe e contemporaneamente garantire il primario diritto alla salute visto il contesto pandemico che ci travolge. E’ chiaro e lampante che più alunni si mettono nelle classi, meno risorse economiche servono per formare gli organici. Per l’attuale anno scolastico, vista l’emergenza Covid, il Ministero ha stanziato risorse aggiuntive per un precariato aggiuntivo docente e Ata, ma la scuola non deve vivere di incertezza e temporaneità. E’ arrivato il momento nel quale si deve ipotecare il futuro che passa anche e soprattutto dalla scuola. Auspichiamo quindi investimenti seri e mirati sull’istruzione da parte di chi ci governa così da garantire a cascata una scuola di dignità anche nella nostra provincia”.