“Questa mattina è tornato in classe il 50% dei 200mila studenti delle scuole superiori” mentre gli altri hanno seguito le lezioni in didattica a distanza, sono previste alternanze tra i gruppi, e “non ci sono stati problemi particolari”. Dalla prossima settimana “salvo sorprese legate alla pandemia, in base alle intese siglate con la Prefettura, ogni istituto potrà prevedere un rientro fra il 60-70-75% degli studenti”.
Così all’ANSA il direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna Stefano Versari ha fatto il punto sulla ripresa delle lezioni in presenza.
Dopo il pronunciamento del Tar e la decisione della Regione, oggi è suonata la prima campanella, potenziati anche i trasporti. “Situazione nella norma – ha spiegato Versari – c’è stato qualche piccolo riflesso per l’incendio a Reggio Emilia, che ha coinvolto alcuni autobus, ma mi hanno assicurato che è stato compensato il numero di corse”.
A Bologna, come accaduto al Liceo scientifico Fermi, il 30% degli studenti si è astenuto dal tornare in aula, preferendo, per sicurezza, la didattica a distanza, il 70% è tornato a scuola. “Ce lo aspettavamo che qualcuno si astenesse per protesta – ha affermato Versari – non ci scandalizziamo. Gli adulti, in questi giorni, hanno offerto ai ragazzi due specchi con immagini diverse: una che enfatizzava il diritto alla salute e una il diritto all’istruzione, entrambi diritti fondamentali.
Se i due specchi non danno un’immagine coincidente, gli adolescenti inevitabilmente si schierano da una parte o dall’altra”