Il 26 luglio approda in Parlamento la questione degli insegnanti diplomati magistrali che rischiano il posto di lavoro. In tutta Italia sono circa 60mila i maestri che il prossimo anno potrebbero “non poter insegnare”. A Ravenna il comitato degli insegnanti calcola che siano circa 585.
“A febbraio il Comitato Diplomati di Ravenna, sostenuto da CGIL, CISL, UIL, COBAS e GILDA aveva esposto al Prefetto la questione – spiegano dal comitato – e in seguito il capogruppo Pd Fabio Sbaraglia di Ravenna si era fatto promotore di presentare una mozione in Comune: ‘Per una corretta tutela dei diritti dei docenti in possesso del diploma magistrale’, su richiesta degli insegnanti ravennati costituiti in comitato, che il Consiglio Comunale di Ravenna guidato dal Sindaco Michele De Pascale votò all’unanimità.
Sindaco e Giunta si sono impegnati ad adoperarsi presso tutte le sedi Istituzionali, affinché si trovi una soluzione definitiva per tutelare i lavoratori, gli allievi, le famiglie e l’intera comunità educante attraverso la salvaguardia dei contratti stipulati a tempo indeterminato e l’inserimento in GAE dei docenti in possesso del diploma magistrale ante 2002 per tutelare la dignità e i diritti di questi insegnanti».
La mozione votata è stata un passo avanti verso una presa in carico del problema da parte del Comune di Ravenna, come già avvenuto in tante altre parti d’Italia: «Tutte le città italiane ci hanno appoggiato – spiegano dal comitato – perciò auspichiamo che ora a livello nazionale si voti l’emendamento proposto da LeU”.
Il 26 luglio le Diplomate Magistrali ravennati partiranno alla volta di Roma per sostenere l’emendamento proposto da LeU che integrerà il Decreto Dignità.