#AncheIOsonoMarcoFabbri è questo il messaggio con cui simbolicamente la comunità LGBTI+ ravennate si stringe intorno a Marco, attivista di Arcigay. Marco vive a Ravenna dove lavora come parrucchiere e dove, ieri mattina 4 Dicembre viene chiamato verso una fermata dell’autobus con la segnalazione di frasi omofobe a lui rivolte con tanto di nome e cognome oltre alla sua professione. Il che ovviamente identifica in maniera molto chiara la persona che si vuole andare a colpire.
Appresa la notizia in Arcigay Ravenna, Ciro Di Maio che presiede l’associazione, ha esortato i soci e le soci a dare un segnale di vicinanza a Marco visti i tanti messaggi di solidarietà.
“A ridosso del 2019 c’è ancora chi è convinto che offendere una persona sulla base del suo orientamento sessuale sia normale, a ridosso del 2019 serve ancora un lavoro culturale per sensibilizzare verso le diversità di genere e di orientamenti sessuali, a ridosso del 2019 serve ancora una nota inviata da un attivista di Arcigay a nome di una comunità per esprimere delusione e rabbia verso quello che accade, e per esprimere solidarietà e vicinanza a chi lo subisce.
Il consiglio che ci sentiamo di dare a chi subisce atti omofobi, e/o soprusi in generale, di non tacerli e di non vivere in solitudine il problema. Come Arcigay Ravenna abbiamo uno sportello contro le discriminazioni operativo a Cittattiva, in Via Carducci 14, dalle 18.30 alle 20.30 ogni Martedì oltre alla possibilità di richiedere assistenza attraverso i canali social e la mail ravenna@arcigay.it
Allo sportello è possibile accedere anche per prendere informazione sull’attività che i nostri volontari e le nostre volontarie svolgono ogni giorno sul territorio, oltre ad informazioni sulle tematiche a cui l’associazione è sensibile”.