Scomparso nella giornata di mercoledì Luigi Rivola, giornalista sportivo faentino, classe 1948, da decenni residente a Brisighella, punto di riferimento nel mondo del motociclismo.
Gigi Rivola era stato un pilota molto apprezzato, poi collaudatore. Aveva partecipato ai Campionati Italiani 250 e 500 Km. Aveva guidato Ducati, Suzuki, Benelli. Negli ultimi anni di carriera da pilota aveva anche ottenuto a Nardò il record di velocità. Vulcanico, ma allo stesso tempo riconosciuto da tutti come un gentleman. Frizzante, la battuta sempre pronta, appassionato.
Dalle moto era poi passato alla penna nel 1973, cominciando a scrivere per Moto Sport. Fu fra i fondatori di Le Moto. Agli inizi degli anni Ottanta passò a Motosprint. Negli anni divenne caporedattore, prima di sposare il progetto Super Wheel. Infine abbracciò le nuove testate online. Prima Motor online, poi Due Ruote.
Oggi l’intera stampa sportiva dedicata ai motorsport lo piange. Per molti è stato un punto di riferimento, un vero e proprio maestro del mestiere. In tanti stanno lasciando sul suo profilo Facebook un loro personalissimo ricordo.
Tanti anche i libri scritti. Fra i più importanti “Aprilia SR 50”, “Storia del motociclismo” o “Capirossi”, volume biografico dedicato alle imprese del pilota, ma anche alla vita quotidiana fuori e dentro le competizioni. In questi mesi erano ancora diversi gli eventi dedicati al suo ultimo libro, “Classe 500. La regina del motomondiale”, pubblicato durante la pandemia, ma ancora un punto di riferimento per gli amanti del settore.
Fra le sue pubblicazioni, non sono mancate le passioni giovanili portate avanti negli anni: “La leggendaria Vespa” o “Chi Vespa mangia le mele”, con tanto di modelli speciali e consigli per la manutenzione, lo smontaggio e il montaggio dei singoli modelli presentati.
Luigi Rivola infatti è stato per anni attivissimo nel nel Vespa Club Faenza e nel CRAME, il club romagnolo di auto e moto d’epoca. Faceva inoltre parte del consiglio dell’associazione brisighellese “Memoria storica I Naldi – Gli Spada”
Era uno storico delle due ruote. Definito da molti amici un’ “enciclopedia”. Aveva curato anche diverse mostre: “Il motociclismo in Romagna era nato fra Faenza e Ravenna” era solito affermare. Iniziare con Rivola una conversazione su piloti e storia del motociclismo, voleva spesso dire ritrovarsi dopo ore, senza rendersene conto, seduti a cena attorno ad un tavolo, ad ascoltare i segreti del motomondiale raccontati da un abile narratore.
Negli ultimi anni, passeggiando al tramonto in Piazza del Popolo a Faenza o nel centro storico a Brisighella, lo si poteva trovare al tavolo di un bar, davanti al proprio computer, intento a scrivere libri e articoli. Aveva appena festeggiato i 50 anni di carriera giornalistica. Dopo anni passati fra circuiti e in sella alle moto, era solito spiegare che preferiva scrivere all’aria aperta invece che chiuso all’interno di un ufficio.