“Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa del maestro Luigi Timoncini.

Nel luglio scorso, in occasione di un suo recente soggiorno a Faenza ci eravamo incontrati, ricordando la sua carriera artistica e il suo grande amore per Faenza, a cui anche recentemente ha donato sette bellissimi dipinti.

Padre nobile del realismo italiano, Luigi è stato un artista contemporaneo di fama e una persona molto conosciuta e stimata in città. Dipinti, vetrate, mosaici, ceramiche da lui realizzate sono collocate in luoghi pubblici di grande bellezza in Italia e all’estero. Resterà il conforto di poter ammirare le tante opere da lui realizzate nel corso di una lunga e brillante carriera. Alla famiglia invio le più sentite condoglianze a nome di tutta la comunità faentina”.

Con queste parole il sindaco Giovanni Malpezzi ha voluto ricordare l’artista Luigi Timoncini deceduto la scorsa notte.

Nato a Faenza nel 1928, Luigi Timoncini si trasferisce a Milano nel 1951 per completare i suoi studi all’Accademia di Brera e affermarsi come artista.

Tiene la sua prima mostra alla Galleria Il Prisma nel 1962 e nel 1970, sempre a Milano, prepara una mostra personale alla Galleria Bergamini che inaugura una nuova fase di lavoro dedicata alla figura umana. Nel 1975 espone alla Galleria Dello Scudo di Verona e alla Galleria San Fedele di Milano e nel 1976 tiene una mostra antologica al Palazzo delle Esposizioni di Faenza.

Le sue opere paesaggistiche vengono esposte nel 1987 alla Galleria Forni di Bologna e nel 1997 all’Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio a Milano. Tra le opere di carattere religioso si segnalano: le vetrate della Basilica di San Carlo al Corso di Milano (1988), la vetrata della cappella del Capitolo Metropolitano del Duomo di Milano (1991), la vetrata absidale del Duomo di Monza (1991), le tele per le chiese di Formia (1993-1996), la vetrata per la cappella di San Giuseppe a Vilnius (1999), il dipinto nella Collegiata di Brisighella (2012) e il polittico dedicato all’Apocalisse esposto al Museo Diocesano di Faenza (2014). Sue opere di carattere religioso sono state esposte ai Musei Vaticani, al Museo Diocesano di Milano, al Castello Sforzesco di Milano e al Museo Diocesano di Faenza. In una densa attività espositiva si ricordano le mostre personali tenute a Forlì (1977), a Verona (1985), a Gallarate (1990), al Museo di Milano (1993) e ad Ascoli Piceno (2012).

Nel 1999 l’amministrazione comunale di Faenza gli ha conferito la prestigiosa onorificenza di “Faentino Lontano”.