Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per venerdì 4 giugno in tutta la provincia di Ravenna. Lo sciopero è stato indetto per diversi motivi, a partire dal diritto alla salute e alla sicurezza. “Il numero in costante crescita delle morti sul lavoro è intollerabile – spiegano i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm -. Ogni persona lavora per mantenere la famiglia, non per il mero profitto dei padroni. Il Governo deve aumentare i controlli e le tutele. Basta morti sul lavoro”.
I metalmeccanici si schierano contro l’apertura ai licenziamenti reintrodotta dal Governo.
In un momento di grave crisi sanitaria nazionale il Governo riapre la possibilità di licenziamento senza un piano industriale strutturale che preveda formazione e reinserimenti lavorativi. I lavoratori non possono essere gli unici a pagare la crisi.
Fim, Fiom e Uilm rivendicano, inoltre, il fatto che i lavoratori traggano benefici dal Recovery Fund: “Il Governo parla solo con le grandi aziende e gli industriali. I lavoratori di questo paese hanno diritto ad essere inclusi negli investimenti che verranno fatti nel nostro paese. Non può accadere che i padroni abbiano i vantaggi e i lavoratori paghino il debito”.
Lo sciopero è stato indetto anche per il diritto alla pensione. “A fine anno avrà termine ‘Quota 100’ – concludono Fim, Fiom e Uilm -. Non c’è una discussione politica in Parlamento in tal senso e senza una soluzione si tornerà alla Legge Fornero con gli innalzamenti di età. I lavoratori chiedono un tavolo di discussione condiviso con i sindacati per una pensione dignitosa e raggiungibile, senza
dover morire lavorando”.
Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil hanno annunciato che anche gli Rsu e le categorie sindacali dei lavoratori somministrati aderiranno allo sciopero.