Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato una prima giornata di mobilitazione nazionale e indicono, per giovedì 23 maggio, uno sciopero nazionale di 24 ore nei porti italiani.
L’astensione dal lavoro riguarderà tutti i lavoratori degli organici del porto e comunque tutti i dipendenti delle imprese ex art 16/17/18 della Legge 28 gennaio 1994 n.84 e dei dipendenti della AdSP.
A Ravenna lo sciopero sarà accompagnato da un presidio davanti alla sede della Prefettura, in piazza del Popolo, dalle ore 10 alle 12. E’ stato chiesto che, nel corso dell’iniziativa, il Prefetto possa ricevere una delegazione dei sindacati e dei lavoratori affinché vengano spiegate le ragioni della mobilitazione.
La trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore (Ccnl) è in una fase di stallo, a causa delle rilevanti indisponibilità datoriali su temi quali la difesa del fattore lavoro.
Oggi rispetto all’impostazione tradizionale del lavoro dei terminalisti portuali, il mutamento genetico in atto – attraverso l’ampia partecipazione delle compagnie di navigazione e di fondi finanziari nelle mappe degli assetti societari in molti porti italiani – fa registrare un deciso condizionamento anche sul tavolo contrattuale. La strategia appare rivolta a ricavare tagli di costi lungo le filiere di trasporto, a spese dei lavoratori e delle condizioni di lavoro e di sicurezza. Il tutto ratificato dal “silenzio assenso” del Governo e del Ministero competente che, oltre a eludere ogni richiesta di confronto con i sindacati, sembra perseguire obiettivi disarticolati e dettati più da una strategia rivolta a destrutturare il sistema di regole in essere.
In relazione alla tutela dei diritti minimi essenziali garantiti, l’astensione dal lavoro si svolgerà nel rispetto delle previsioni contenute nel Ccnl dei lavoratori dei porti all’art.49.