Nuova manifestazione di protesta da parte dei sindacati a sostegno degli ispettori del lavoro, dopo la prima iniziativa del 22 febbraio scorso. Da quel giorno i lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Agenzia Nazionale delle Politiche attive del Lavoro sono in stato di agitazione. Oggi si è tenuto uno sciopero nazionale con la chiusura di tutte le sedi. La protesta nasce dai mancati aumenti per i lavoratori contrariamente da quanto previsto dalla bozza dell’ultimo decreto del Presidente del consiglio per i dipendenti ministeriali. I dipendenti delle agenzie infatti sono rimasti esclusi dall’armonizzazione dell’indennità di amministrazione. Il tutto si inserisce all’interno di uno scenario che si protrae da anni, dove le agenzie che dovrebbero monitorare sulla sicurezza dei lavoratori di fatto depotenziate dallo stesso Stato, come dimostrano anche gli stessi obiettivi contro il lavoro sommerso indicati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, obiettivi, denunciano i sindacati, privi di finanziamento nel decreto ministeriale.
A Ravenna FP Cgil, Cisl FP, UILPA, FLP, Confintesa FP, CONFSAL-UNSA e USB P.I. hanno quindi organizzato un corteo da via Alberoni, sede dell’ispettorato, fino a Piazza del Popolo, davanti alla sede della Prefettura. Una piccola delegazione è stata ricevuta nel Palazzo del Governo dove, lunedì, è prevista la presentazione del nuovo prefetto Castrese De Rosa.
Al Governo i sindacati chiedono il riconoscimento dell’indennità di amministrazione anche ai dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Agenzia Nazionale delle Politiche attive del Lavoro:
“Non si può chiedere al personale degli ispettorati ulteriori responsabilità e compiti in materia di vigilanza su salute e sicurezza sul lavoro e contemporaneamente escluderlo dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione” scrivono i sindacati.
“Per questo sollecitiamo da anni il superamento del cosiddetto “costo zero”, chiedendo, oltre all’adeguamento dell’indennità di amministrazione, l’immissione di risorse economiche stabili in favore del personale, in grado davvero di valorizzare le professionalità già presenti e richiamarne nuove”
“Se si vuole davvero che l’ispettorato diventi il soggetto garante della legalità nel mercato del lavoro attraverso un’attività di vigilanza a tutto tondo, occorre dotarlo delle risorse umane e finanziarie necessarie al suo pieno funzionamento”
Un nuovo sciopero è stato indetto il 18 marzo.