“Ieri si è svolto lo sciopero delle lavoratrici e lavoratori della cooperativa Ambro Servizi. Lo sciopero è stato promosso dal Sindacato Generale di Base che ha definito Ambro Servizi “un’altra finta cooperativa in appalto a Marcegaglia”. Questa volta si tratta dell’appalto dei servizi di pulizia industriale dello stabilimento di Ravenna. Così il sindacato:
“Lavoratrici e lavoratori addetti alla rimozione delle polveri di metallo, prodotte dalle saldature delle linee, che si accumulano sopra gli impianti. Impegnati nella sgrassatura dei macchinari. Addetti alle pulizie delle condotte degli impianti di aspirazione, in cui si calano imbracciando il martello pneumatico e, con questo, distaccano i residui ferrosi solidificati. Operaie e operai che a fine turno sembrano usciti da una miniera dell’Ottocento, che dopo il duro lavoro, dopo ore passate a respirare polveri di metallo, sono ricompensati con poco più di 5 euro all’ora: 1.000 euro al mese e derubati della 13sima e 14sima”.
Come Ravenna in Comune abbiamo già avuto modo in molte occasioni, partecipando anche a presidi e azioni di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori che lavorano nello stabilimento di Marcegaglia, di stigmatizzare la precisa volontà dei due fratelli padroni di frantumare il fronte del lavoro. Tanti, troppi, contratti diversi, che corrispondono a trattamenti tra loro difficilmente confrontabili, per avere di fronte una controparte frammentata in mille rivoli invece che un’unica rappresentanza di migliaia di dipendenti.
Contratti che puntano al massimo ribasso. Nel caso di Ambro Servizi è sempre SGB a denunciare: “Tutte le lavoratrici e i lavoratori di Ambro Servizi sono inquadrati nei livelli più bassi di questo contratto: al 2° livello, con una retribuzione mensile lorda pari a 1200 euro; 300 euro in meno della paga di chi prima lavorava nell’appalto con il contratto della Logistica”.
Le conseguenze anche sotto il profilo della sicurezza del lavoro sono importanti: più e più volte abbiamo avuto notizia di incidenti mancati per un soffio. Come Ravenna in Comune ci chiediamo se il decantato patto per il lavoro firmato lo scorso 29 luglio in Prefettura (Patto territoriale di comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità) apporterà qualche miglioramento dentro lo stabilimento di Marcegaglia. Solo i fatti, del resto, possono dimostrare che si tratta di qualcosa in più di una manifestazione di intenti legata alla libera disponibilità dei padroni di rispettare o meno gli impegni assunti. Nell’attesa come Ravenna in Comune manifestiamo la più completa solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in lotta per i loro diritti.”