“Basta morti sulla strada, il Comune agisca per fermare questa strage!” È l’appello che Fiab Faenza lancia all’amministrazione manfreda dopo la scia di gravi incidenti, purtroppo anche con esiti mortali, che ha contraddistinto queste settimane.
Fiab Faenza ha così inviato una lettera all’istituzione:
“Ieri l’ultimo incidente su viale Marconi, con un maxi tamponamento tra tre auto, una donna ferita, trasportata al Bufalini in elicottero.
Appena qualche giorno fa, Il 27 aprile su via Filanda Nuova, un “incidente” tra un ciclista e un trattore dove ovviamente il ciclista ha avuto la peggio.
Il 26 aprile, altre tre auto all’altezza della collina di Persolino si sono scontrate. Una donna di 88 anni è morta dopo qualche giorno di agonia.
Il 23 aprile un’auto è finita fuori strada su via Piave impattando il guard rail, e schivando la tragedia.
Giovedì 21 aprile, il tragico incidente frontale su via Modiglianese, tra Faenza e Marzeno, tra due auto. Ha perso la vita Damiano, padre di 3 bambine, e amico di tanti di noi. La donna nell’altra auto è rimasta gravemente ferita.
Il 30 marzo un ciclista investito in via Banaffa, nella prima periferia di Faenza, gravissimo.
In appena un mese, insomma, 6 incidenti gravi, 2 morti e almeno 5 feriti gravi. L’amministrazione come risponde?
Via Modiglianese, via Marconi, via Firenze.. Sono strade conosciute per essere pericolose, dove ogni anno si susseguono incidenti mortali.
Perché non si fa qualcosa?
È così assurdo morire sulla strada, così ingiusto, così evitabile.
Si parla di “incidenti” ma in realtà non è questione di fatalità. L’Europa si è data come obiettivo “vision zero” cioè “zero morti sulla strada in un anno, entro il 2050”. Oslo ci è quasi riuscita, nel 2019 un solo morto sulla strada.
Faenza che obiettivo si dà, per contrastare la strage stradale?
Come Fiab Faenza vorremmo stimolare il dibattito e l’azione, affinché si fermi questa tragica conta dei morti e dei feriti. Come?
-più autovelox funzionanti (ad ora ci risultano molte scatole vuote)
-più controlli con pattuglie soprattutto su strade extraurbane;
-campagne comunicative per contrastare atteggiamenti pericolosi degli automobilisti come utilizzi del cellulare ecc..
-restringere le carreggiate urbane con modelli di chicane e traffic calming (ad es. su via Marconi, via Corbari, via Mazzini) in modo da rallentare le auto in zona urbana;
-più ciclabili (e meno posti auto), più mezzi pubblici anche verso il forese per ridurre l’utilizzo delle auto;
-strade scolastiche: dopo un buon inizio, la sperimentazione non si sta ampliando e non tutte le strade scolastiche sono ben vigilate. Nessuna strada o piazzale scolastico (pedonale) davanti alle scuole don Milani o alle Cova Lanzoni. Aspettiamo qualche altro incidente per agire?
Anche Faenza dovrebbe avere come obiettivo “vision zero”, zero morti sulla strada in un anno.
Ma per arrivarci bisogna fare sul serio. Rallentare le auto, ridurre i posti auto, pedonalizzare, realizzare zone 30, aumentare autovelox e controlli di velocità, aumentare ciclabili e implementare i mezzi pubblici.
Ci auspichiamo che il Pums sia urgentemente attuato.
Nessuna vita deve più spegnersi sulle strade. Fermiamo questa strage!”