Si chiama “Scacco al re” il progetto appena conclusosi con la simultanea dei finalisti del torneo con il Dirigente scolastico Fabio Gramellini, giocatore d’eccezione si può dire, in pole position tra gli sfidanti. I partecipanti quest’anno erano 31 e tra i finalisti gli studenti Guerrini Davide e Bambi Valentino (1Bt), Popov Maxim (1Ee), Buldrini Nicolai e Fu Davide (1Bt), Barnea Matteo (1Be), Boschi Giovanni (1De), Albrizio Alessandro (1Fe). Mentre Burjacovschi Alessandro (1At) e Suaci Viola (1Ge) sono risultati i primi due classificati.
“Un progetto molto ambizioso”, conferma la docente referente Ambra Zuccherelli, “che ha coinvolto un numero sempre più crescente di studenti, che negli ultimi anni si avvicinano al mondo degli scacchi con curiosità ma anche con tanta voglia di cimentarsi in modo intelligente nel gioco, dal duplice interesse didattico-educativo e ludico-sportivo”. “Piace sottolineare”, spiega il Preside Gramellini, “come siano tirati in ballo aspetti metacognitivi, cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali combinati con le situazioni di gioco, che migliorano le capacità di attenzione e di concentrazione e mettono in azione abilità metacognitive e intellettive con valide ricadute anche sullo sviluppo emotivo, etico e sociale, soprattutto rispetto alle relazioni tra pari, su cui la nostra scuola crede molto”. Quello degli scacchi non è un passatempo pomeridiano ma è un vero e proprio metodo innovativo strettamente intrecciato a varie discipline scolastiche, scientifiche in senso stretto ma anche ben legate alle scienze umane e sociali come la matematica, la geometria, finanche la letteratura e la storia. Gli elementi educativi e formativi del contesto scacchistico implicano una potente carica motivazionale, propedeutica al successo formativo e professionale: superficialità, disattenzione, mancanza di concentrazione, conducono all’insuccesso sia nello studio sia nel gioco; pazienza, attenzione, riflessione, studio, capacità organizzativa, la messa in gioco, il problem solving, l’ottimizzazione e valorizzazione delle risorse disponibili conducono, invece, al successo.
Ancora sugli aspetti motivazionali insiste invece un altro progetto in corso di realizzazione, chiamato ‘YouTutor: tutti per uno, un Tutor per tutti’, che anche quest’anno vede numerosi consensi, spiega la docente referente Sara Pignatelli. “Gli studenti ‒ chiarisce la docente ‒ salgono in cattedra, si potrebbe dire. Solo che lo fanno per i propri coetanei, amici di altre classi del proprio istituto, per rispondere ai bisogni concreti di aiuto da parte di chi chiede una guida sicura nel rinforzo di alcuni concetti o aspetti dello studio non sempre di immediata comprensione. Si tratta, cioè, di dare risposte concrete ai temi dell’accoglienza e della integrazione da un lato nonché del supporto didattico per gli alunni in difficoltà dall’altro, anche con disturbo specifico dell’apprendimento. Gli alunni del triennio, utilizzando i principi della peer education, espediente efficace per il conseguimento del successo scolastico e formativo, hanno fornito il loro supporto ai giovani colleghi delle altre classi, un vero e proprio aiuto concreto pomeridiano per i compiti da svolgere a casa, ma, qualora necessario, anche un sostegno motivazionale, per favorire il successo scolastico e promuovere la cooperazione tra pari, migliorando le proprie competenze in ambito comunicativo e collaborativo, favorendo la cooperazione e il saper agire in modo autonomo e responsabile”.