Da oggi 19 novembre fino al 22 novembre sarà al MIC di Faenza l’artista giapponese Satoru Hoshino per seguire personalmente l’allestimento della sua opera “Beginning form – Spiral ’18, 2018” esposta a “Ceramics Now!” fino al 14 ottobre. La mostra, che ha portato a Faenza i più importanti artisti contemporanei che lavorano con la ceramica, ha celebrato la sessantesima edizione del Premio Faenza, il più longevo al mondo.
Satoru Hoshino ha scelto di donare la sua opera che andrà a fare parte del percorso permanente del museo. Giovedì 22 novembre, alle 18, verrà inaugurata e presentata al pubblico.
Satoru Hoshino, nato nel 1945, è conosciuto internazionalmente per le sue grandi installazioni e la sua intima relazione con l’argilla. Ha realizzato mostre in Giappone, Europa e America. Considera la manipolazione della materia un dialogo in cui il linguaggio del corpo è parte fondamentale.
“Dall’invenzione della terracotta sino ad oggi – racconta Satoru Hoshino – si sa che una grande quantità di vasellame è stato creato dalle mani degli uomini. Ma sapete che ci sono molte impronte di dita nascoste sotto la superficie bella e levigata degli oggetti? Oggi posso dire che il “ripristino” di queste impronte è stato il punto originale del mio nuovo inizio”.
L’installazione, che andrà ad occupare la parete di fondo della Sala delle Classiche al MIC di Faenza, vede infatti una grande opera che presenta una serie di “impronte” in terracotta affumicata e grès raccolte a spirale con al centro un vaso che mostra in evidenza la manualità della sua realizzazione.
“Satoru è un artista molto noto. – commenta Claudia Casali – direttrice del MIC di Faenza – È un privilegio avere una sua opera nella nostra collezione permanente. Ne siamo molto orgogliosi. “Ceramics Now!” ha portato molte opere in dono al nostro Museo e stiamo predisponendo la loro collocazione nelle raccolte permanenti. Desidero segnalare anche gli altri artisti che hanno donato loro opere al MIC: Fernando Casasempere, Efrat Eyal, Alessandro Gallo, Tsubasa Kato, Johannes Nagel, Eva Pelechova, Kathy Ruttemberg, Johan Tahon, Antonio Violetta. A loro va la nostra profonda gratitudine”.