“Difficile non accorgersi che da oltre cinque anni suono almeno una volta alla settimana per le strade della vostra città, nello specifico tra via Diaz e via Cavour. Tanti di voi hanno contribuito in maniera attiva al nostro lavoro chi con un offerta ,un saluto, un sorriso o anche “solo” uno sguardo. Dietro a quella partecipazione c’è la genuinità di un popolo che affonda le proprie radici nella grandiosità dell’impero romano che nel 400 trasformò questa terra nella capitale politico, religiosa e culturale dell’epoca, avviandone il prestigioso processo storico/sociale che ancora oggi la rende metà immancabile dei più esigenti turisti, ingordi di arte e meraviglia.
Ravenna capitale della cultura ieri come oggi e oserei dire per sempre esaminando la tenacia del temperamento romagnolo, di chi c’è nato e di chi ha imparato a conoscerla e a sostenerla prima come ospite e poi come cittadino d’adozione. Noi nel nostro piccolo, siamo grati di questa accoglienza e generosità che contribuisce al nostro successo come artisti “girovaghi” e vogliamo ricambiare garantendovi una costante presenza sia d’estate che in autunno così come d’inverno e in primavera, fatta di qualità e rispetto per la quiete e per le attività in prossimità delle quali ci esibiamo. Noi non usiamo le vostre vie come un salvadanaio a cielo aperto per finanziare i nostri vizi, non siamo perditempo a zonzo alla ricerca di una qualche fortuna ne troverete un solo mozzicone di sigaretta li dove siamo stati a suonare poiché siamo riconoscenti verso l’esistenza che ci dà l’opportunità di esibirci ed esprimerci attraverso la nostra musica fatta dalle nostre parole, dai nostri disegni, dai nostri valori.
Da nostri a vostri il passo è breve, breve come quello di una poliziotta locale insieme al suo collega, zelanti fautori dell’ordine che con scrupoloso senso civico s’interessano alla legislazione comunale che impedisce agli artisti di strada di suonare li invece che qui , con questo invece che con quello strumento e non intendono che un permesso compilato e inviato necessita del suo tempo prima di venire protocollato da chi di dovere e digiuni del fatto che noi, per quanto liberi di scegliere abbiamo un unico datore di lavoro: Il meteo, specialmente in questo periodo dove capita che le nostre destinazioni vengano ponderate la mattina stessa prima della partenza da Ferrara. La legge non ammette ignoranza ed è così che avvalendosi dell’autorità conferitogli dall’alto, impossibilitati a proseguire verso noti luoghi che indubbiamente necessiterebbero di una più severa vigilanza e ingiunzione del servizio d’ordine, si finisce per redigere un verbale a tre cifre, una banconota verde e una arancione che dovrebbero finire chissà come nella cassa comune ,magari volti al rifacimento del manto stradale ma fatto (per rimanere in tema) a regola d’arte, non in stile moderno che alle prime piogge cede bensì alla maniera degli antichi romani: partendo dalle fondamenta! Ironia a parte, non sempre finisce cosi, ci sono persone e persone anche tra le stesse categorie professionali e di genere e questo lo affermiamo con certezza.
In ogni caso questa multa l’abbiamo depositata all’istante, sul posto e prima di domani mattina un operatore ecologico l’avrà già recapitata nel luogo dove merita di stare, sperando almeno venga riciclata perché il vero problema non è per noi appallottolarla ma per l’albero che ha sacrificato una parte di se inutilmente: Noi torneremo ancora, ancora e ancora. Primavera, estate, autunno e inverno.”
Firmata M.S.