Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna) chiede al ministero di abbassare il limite di subsidenza dopo il quale scatta il divieto di qualsiasi attività mineraria.
Pensate che il limite oggi è relativo a un abbassamento di 25 millimetri l’anno (ovviamente per agevolare le estrazioni diciamo noi).
Sempre Arpae chiede di portare i “Vincoli relativi di esclusione” a valori prossimi a 10 millimetri all’anno», in quanto «permangono alcune zone critiche in areali ristretti anche nella fascia costiera, in particolare nella zona che va da Lido Adriano fino alla bocca del torrente Bevano, dove si raggiungono velocità massime di oltre 15 millimetri l’anno». Con questi dati se ne deduce, che in quella zona si andrebbe all’esclusione delle attività di prospezione, ricerca e estrazione di idrocarburi.
OPS…. e adesso come facciamo “cari pasdaran dell’oil & gas e cari negazionisti” ?
E’ il NO di Arpae all’ estrazioni gas Ravenna,nelle aree a forte subsidenza.
E’ il NO di una Agenzia regionale che conferma ciò che diciamo da tempo.
Più di una volta abbiamo parlato della situazione di Lido di Dante famosa per il primato di subsidenza locale che fino al 1999 era quantificabile in 12 mm/anno mentre negli anni successivi, dal 1999 al 2015, si è passato in realtà a una media di 19 mm/anno.
Incremento imputabile in grossa parte al pozzo Angela Angelina, in concessione Eni, che opera a soli 2 km dalle spiagge di Lido di Dante.
BASTA, CHIEDIAMO NUOVAMENTE la chiusura immediata del punto di estrazione “Angela Angelina” e di smetterla col consumo di suolo con la mega lottizzazione prevista in questa località.
Questo deve essere solo il primo passo per cominciare realmente quella transizione ecologica immediata come visione strategica per il futuro di Ravenna e volano per una nuova occupazione.