Non ve ne abbiate a male, noi siamo abituati a stare sulla realtà.
Stiamo parlando del “sondaggio dell’estate ravennate” che ha tanto appassionato Michele De Pascale: ma Lido di Savio deve aggiungere la dicitura Bologna Marittima o Bologna Mare?
Dopo il fine lavoro di ricerca storica dei topolini da biblioteca, ora che abbiamo il vincitore faremo anche un bel convegno come chiosa di questa alta strategia per rilanciare il turismo?
Come in tutte le tematiche, di andare sul concreto non ci pensate mai?
Ci proviamo noi, parlando di un altro pezzo del territorio del nostro comune che, come il forese, viene spesso accantonato dall’Amministrazione: i lidi.
Di problemi ce ne sono tanti: le solite buche nelle strade, i soliti marciapiedi dissestati, la solita scarsa manutenzione delle aree verdi, attrezzate e non…
Problemi soliti in quanto da sempre presenti nella lista della spesa che i Consigli Territoriali (del Mare e Castiglione) presentano reiteratamente al Comune, ricevendone in cambio… la solita scarsa attenzione e una bella pacca sulle spalle.
Vogliamo poi parlare dei servizi di prossimità che, soprattutto nei lidi più piccoli una volta spenta la vetrina turistica, costringono i cittadini a muoversi verso Ravenna o i centri vicini più grandi?
E che dire degli scarichi a mare attraverso fiumi e canali, che proprio recentemente hanno evidenziato un’area di criticità al confine tra Lido Adriano e Punta Marina, proprio lì dove si trova il Centro Velico, che di turismo ne attrae, ma chissà da ora in poi…?
E dei “nuovi” progetti di cementificazione e consumo del suolo che porteranno al quasi raddoppio di Lido di Dante, proprio in quel luogo di tale pregio naturalistico da ambire al titolo di eco-lido? Del resto lo stesso piano lo avete già operativo a Lido di Classe e Lido di Savio (pardon Bologna a Mare) .
Ecologisti a chiacchere elettorali, ma cementificatori nelle scelte.
Parole, parole, solo parole… e i fatti?