“Un’altra puntata dell’appassionante “saga dell’estate politica ravennate”, Potere al popolo Vs PRI.
A parte gli scherzi il tema è serio, riguarda la visione del futuro prossimo di Ravenna e del nostro mondo a venire.
Da una parte noi sostenitori della transizione ecologica immediata come visione del futuro e, dall’altra, gli strenui difensori del passato e delle grosse corporation come ENI e Saipem e dei loro profitti.
Noi avevamo scritto di come Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna) chiedeva al ministero di abbassare il limite di subsidenza oltre il quale scatta il divieto di qualsiasi attività mineraria, limite fissato oggi a 25 millimetri l’anno.
E di come Arpae chieda di portarla a 10 millimetri all’anno.
Secondo i tecnici Arpae ci sono zone critiche in areali ristretti anche nella fascia costiera, in particolare nella zona che va da Lido Adriano fino alla bocca del torrente Bevano, nei quali si raggiungono velocità di oltre 15 millimetri l’anno.
I dati, ribadiamo, sono di Arpae e confermano ciò che diciamo da tempo.
A breve è arrivata la replica:
“A chi reclama la dismissione della piattaforma ‘Angela Angelina’ – afferma il candidato dell’Edera Giannantonio Mingozzi -, va detto che è una esplicita richiesta approvata più volte dalle istituzioni ravennati e quindi da ottemperare per motivi di distanza dalla costa e di esaurimento delle funzioni; ma quello che non è corretto è addebitare all’industria dell’oil&gas il fenomeno della subsidenza. E’ sbagliato, quindi, fare di tutta l’erba un fascio – continua Mingozzi -, tra erosione, subsidenza e fragilità della spiaggia; in realtà gran parte delle risorse per il ripascimento e per gli interventi di difesa della costa provengono proprio dall’industria dell’offshore che da qualche anno è chiamata a versare ai comuni tasse consistenti, e vi incidono fenomeni climatici naturali che coinvolgono il mondo intero e dobbiamo essere sempre di più preparati a difendere coste ed attività economiche, e non serve prendersela con l’industria dell’energia…”
E quindi, visto che i dati gli danno torto e sono incontrovertibili, arriviamo al negazionismo sulla gravità della situazione ambientale.
La colpa è dei “fenomeni climatici naturali che coinvolgono il mondo intero”. Naturali?
I mutamenti climatici sono stati indotti da noi esseri umani e dai nostri comportamenti e “qualcuno” sembra non rendersi conto che sembriamo l’orchestra che suona mentre il Titanic affonda.
Mingozzi, da bravo negazionista, afferma che “Non è corretto confondere oil&gas con la subsidenza”, ma una cosa si può dire certa : “non è corretto confondere il PRI con un difensore delle energie rinnovabili e un protettore dell’ambiente dall’inquinamento e dal riscaldamento globale”.
Viene anche il dubbio che non conosca neppure le relazioni fra il riscaldamento globale e l’uso reiterato delle fonti fossili.”
Sappiamo che non li convinceremo mai, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere…
Per fortuna cresce invece la consapevolezza nella nostra società.
Come le ragazze e i ragazzi dei Fridays for Future, che domani terranno lo sciopero globale per il clima, e come le varie associazioni e movimenti ambientalisti.
Ed è questa la sponda di cui facciamo parte in maniera integrale da sempre.
Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, ciò fa parte del nostro DNA politico fin da quando esistiamo come Potere al Popolo.”