“Abbiamo partecipato alla manifestazione per il clima indetta il 24 settembre dal movimento Fridays For Future.
Per noi non è una novità, c’eravamo tre anni fa quando Greta iniziò la sua protesta, vezzeggiata e coccolata dai media main stream che evidentemente avevano fiutato laute occasioni di green washing per le grandi imprese multinazionali.
Ci siamo ora che Repubblica e il Corriere della Sera, vedendo che quel movimento pone domande che mettono in discussione assetti di potere consolidato, gli concedono molto meno spazio.
Ci ha fatto piacere la presenza in piazza di numerosi candidati alle prossime elezioni comunali di Ravenna. Molti dei quali candidati in liste alleate del PD.
Ciò ci ha fatto sperare, per il dopo elezioni, in una decisa svolta ecologica del Comune di Ravenna, nel rifiuto del progetto del CCS, nello stop al consumo del territorio e nella rinuncia alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi e commerciali, nel potenziamento della rete ferroviaria e non della rete di strade e autostrade, nell’efficientamento del patrimonio immobiliare del comune, nella promozione delle energie rinnovabili.
Poi ci siamo ricordati di quelle stesse presenze, anche in posizioni di responsabilità, rilevate anche negli anni passati alle manifestazioni dei FFF, senza che ciò comportasse un minimo cambiamento nel modo di amministrare il Comune di Ravenna, nei riferimenti sociali di quella amministrazione, nell’atteggiamento di fronte ai poteri forti come ENI o gli immobiliaristi.
Temiamo che, per alcuni, il gridare “ribellione” assieme ai ragazzi di FFF non sia altro che un modo di scaricarsi la coscienza di fronte alle cose che non si è voluto fare.
Ma è senza dubbio una presa in giro nei confronti dei ragazzi di FFF.”