Nel 2023 per il sistema sanitario regionale risorse pari a 9,2 miliardi di euro.
Via libera dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, alle linee di programmazione e finanziamento delle aziende del servizio sanitario regionale.
Rispetto al 2022 si registra un incremento finanziario di 156 milioni di euro.
Diversi gli ambiti in cui si prevedono spese aggiuntive: maggiori spese sul farmaceutico, così come incrementi per gli oneri collegati al personale dipendente (emolumento accessorio una tantum), oltre all’aumento dei costi sull’acquisto di beni e servivi.
Daniele Marchetti (Lega) parla di un aumento di risorse da Roma: “C’è un aumento delle risorse previste, ci sono diversi milioni di euro aggiuntivi, questo è un dato di fatto”. Affronta poi il tema della programmazione: “Ci sono criticità rispetto agli obiettivi della programmazione sanitaria: sulla prevenzione manca progettualità, anche rispetto alla legge regionale in materia, sull’accesso alle prestazioni rileviamo inadeguatezze, a partire dalle agende chiuse, sul potenziamento dell’assistenza territoriale si registra un rallentamento, anche sulla telemedicina, sull’emergenza urgenza, poi, non si comprende dove si andrà a parare, aria fritta”. Michele Facci, anche lui leghista, sui conti: “Sono forti le perplessità sui conti in sanità, c’è preoccupazione, non sappiano se il sistema reggerà, a partire dal settore dell’emergenza e urgenza”. Sui dispositivi medici rileva che “non c’è stato un adeguato controllo, la spesa è enorme”.
Critico anche Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia): “C’è preoccupazione, non si registrano passi in avanti: sull’assistenza territoriale siamo in ritardo, servono più medici, sul tema interruzione di gravidanza, in ambulatorio, mancano adeguate garanzie per le donne, sull’emergenza urgenza occorre un’organizzazione efficace”.
Per Francesca Maletti (Patito democratico) la delibera è adeguata: “Bene questa delibera, bene l’incremento di 156 milioni, seppur queste risorse non sono sufficienti, bene anche l’impegno per reperire personale”. Per la consigliera cambia il rapporto tra sanità e cittadino: “Serve un impegno importante di risorse, a partire dalle spese per il personale, per progettare un sistema che parta dalla prevenzione, tenendo anche conto delle diversità dei territori”. Continueremo a puntare sulla qualità”, conclude. Anche per Marilena Pillati, anche lei del Pd, “l’atto è importante, ma l’incremento di risorse previsto non risulta essere sufficiente, meno del 2 per cento, con un’inflazione a livelli ben più elevati”. “Ci sono elementi di preoccupazione, da Roma non si tiene conto dei bisogni di salute della nostra comunità regionale”, conclude.
Le conclusioni dall’assessore regionale Raffaele Donini: “Le risorse in più previste per la sanità regionale sono insufficienti, l’incremento dei costi c’è stato indipendentemente dalla nostra possibilità d’azione, a partire dall’inflazione”. “Lo stesso ministro Schillaci ha ammesso che nel fondo sanitario mancano 4 miliardi, serve un adeguamento, queste incertezze rischiano di compromettere la capacità di programmazione del sistema”, spiega. “Continueremo a lavorare per garantire una sanità di qualità”, conclude l’assessore.