Il capogruppo del PD Marco Montanari è intervenuto in vista del Consiglio comunale straordinario sulla sanità che si terrà domani, 7 marzo.
«La domanda di cura e di salute incrementa – ha detto il consigliere che è anche medico chirurgo del Sistema Sanitario Nazionale- e continuerà a farlo a causa della crescita dell’età media della popolazione e del venire meno del tessuto sociale basato sulle relazioni familiari.
Il sistema sanitario del nostro Paese arranca e il documento di programmazione pluriennale del governo Draghi insieme alle scelte più recenti del governo Meloni portano a una progressiva riduzione degli investimenti per la sanità.
La mancanza di un adeguato finanziamento si inserisce in un contesto di carenza del personale medico e infermieristico e pone a rischio la tenuta dell’intero sistema. Ogni vuoto è colmato da una sanità privata competitiva che rappresenta una preziosa ed esclusiva alternativa per chi potrà permetterselo.
Il nostro sistema sanitario nasce universale nel suo estendersi a tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche e garantisce parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute.
La difesa della sanità pubblica è la politica che più di ogni altra mira alla riduzione delle disuguaglianze. La politica deve scegliere da che parte stare. La politica deve scegliere cosa è identitario per coloro che vuole rappresentare.
La regione Emilia Romagna è certificata come quella capace di produrre le migliori risposte in termini erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. La nostra Regione possiede un quarto delle case della salute di tutto il paese. Eroghiamo più servizi e siamo oggi più esposti finanziariamente ai costi della pandemia, all’inflazione e ai costi dell’energia.
Il Consiglio Comunale straordinario sulla sanità previsto per la giornata di domani è il momento in cui politica e istituzioni si interfacciano con l’Azienda Sanitaria il cui compito è quello di erogare salute per la nostra comunità. E’ un momento per orientare e ottimizzare le poche le risorse a disposizione in una dialettica in cui si rispetti il giudizio tecnico e il giudizio scientifico, ma sia ben chiara la domanda sociale che proviene dal territorio.
Un periodico statunitense ha recentemente pubblicato una propria classifica sugli ospedali più performanti al mondo e la stampa locale non ha mancato di riportare le differenze sulle performance delle strutture ospedaliere di Area Vasta con il dibattito che ne è scaturito sui media. L’analogia rischia di essere quella dei quattro capponi del Manzoni che si beccavano mentre andavano insieme verso la rovina.
Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà della nostra realtà locale e il lascito della pandemia deve essere quello di lavorare insieme in un contesto di rete.
Quello che consola – conclude Montanari – è che i primi tre posti al mondo siano occupati da tre ospedali americani, espressione di un sistema sanitario fatto di assicurazioni, prestazioni, iniquità e assenza di una reale cultura della salute. Non sono sempre i primi della classe quelli a cui guardare.»