Online da oggi sul portale della Regione e sulle piattaforme Spreaker e Spotify la quinta puntata del podcast regionale: protagonisti le donne e gli uomini del Sistema di emergenza sanitaria territoriale regionale, professionisti e volontari che dedicano la loro vita a salvare quella degli altri.
Ci sono i ricordi di Marco Vigna, uno dei padri fondatori del 118, che ha gestito in prima linea dalla Centrale operativa dell’Ospedale Maggiore la strage alla stazione di Bologna la mattina del 2 agosto 1980.
C’è l’emozione di Elisa Nava, infermiera della Centrale operativa Emilia Est, che più di trent’anni dopo, a inizio 2021, ha guidato un parto in videochiamata fino alla nascita del piccolo Alex.
C’è la storia di Federico Panfili, coordinatore di Anpas Bologna, che grazie all’esperienza da volontario sui mezzi del 118 ha capito che la sua strada era soccorrere gli altri ed è diventato vigile del fuoco.
C’è la commozione di Cristian Lupi, medico rianimatore e responsabile di una delle tre basi regionali dell’elisoccorso, quando racconta i rientri dopo gli interventi che purtroppo non hanno avuto buon esito.
E ci sono le parole dello scrittore Carlo Lucarelli, che sanno rendere la straordinarietà della normalità di un intervento operativo a partire dalla prima risposta a una telefonata.
La nuova puntata del podcast Ti Racconto l’Emilia-Romagna – a cura dell’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale- è dedicata al 118, il numero unico nazionale per l’emergenza sanitaria, che in Italia nasce ufficialmente 30 anni fa, il 27 marzo 1992, ma a Bologna e in Emilia-Romagna è operativo fin dal 1967, grazie all’intuizione di Nanni Costa e Vittorio Sabena, responsabile del servizio rianimazione e direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore.
Da allora questa esperienza emiliano-romagnola, affermatasi nel frattempo come un modello per tutto il Paese, è diventata un servizio complesso e integrato che porta la competenza degli ospedali sulle strade e ovunque ci sia bisogno: a comporlo un sistema operativo tecnologicamente avanzato, una rete di centinaia di ambulanze, elicotteri e mezzi di soccorso specializzati e soprattutto migliaia di persone che lavorano ogni giorno nell’emergenza, professionisti e volontari. Un servizio che, come spiega il coordinatore della Rete regionale 118, Antonio Pastori, è in grado di processare una chiamata, dalla localizzazione alla definizione del livello di criticità, in un solo minuto per poi compiere un intervento mediamente in un quarto d’ora.