La Provincia di Ravenna ha recentemente dato parere favorevole per la realizzazione, nel lotto situato tra via Trieste e via Lussino (vicino al canale Lama), di un nuovo supermercato.

Ora la palla passerà al Comune per la approvazione definitiva. Se si osserva la composizione delle maggioranze dei consigli dei due enti, non mi aspetto particolari sorprese e cambi di orientamento in Comune.
La cementificazione del suolo ravennate si attesta al primo posto in regione ed al terzo in Italia, con 64 ettari di suolo cementificato tra il 2019 ed il 2020, ovvero circa 1753 mq al giorno (fonte Ravenna notizie del 15 luglio 2021).
La schizofrenica prassi edificatoria ravennate viola i principi sanciti dalla legge regionale dell’Emilia Romagna n. 24 del 2017 che impone, tra l’altro, di “contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi ecosistemici” (art. 1, comma 2, lett. a).
Chi non si ricorda poi i recenti proclami elettorali relativi al “consumo di suolo zero”?
Che non si dica che le nuove costruzioni verranno realizzate in virtù di concessioni edilizie rilasciate tempo fa, come se l’amministrazione fosse cambiata negli ultimi settanta anni.
Il dato che più allarma è che il nuovo PUG (piano urbanistico generale), visibile dal 2 febbraio sul sito del Comune, prevede, tra l’altro, che se un privato cittadino proprietario di un terreno edificabile come residenziale, su cui insiste un edificio commerciale, per esempio un capannone, vuole cambiare l’uso del lotto e costruirci la propria abitazione, dovrà cedere a titolo gratuito al comune il 30% della superficie totale del lotto.
Non solo, prima della cessione al comune il privato deve, a proprie spese, urbanizzare il terreno realizzando per esempio un parco o dei parcheggi pubblici.
Data la estrema complessità del PUG immagino che questa sorpresa, come tante altre nascoste nei meandri delle innumerevoli tavole e disposizioni, starà sfuggendo a molti proprietari di terreni.
Tenuto conto che ci sono solo 60 giorni, decorrenti dal 2 febbraio 2022, per formulare le osservazioni al PUG, magari molti cittadini si accorgeranno della “bella” sorpresa quando ormai sarà troppo tardi.
Mi chiedo quale sia la ratio in virtù della quale da una parte, si autorizza la costruzione dell’ennesimo centro commerciale e, dall’altra, si obbligano i proprietari terrieri a regalare al Comune quasi un terzo della superficie non prima però di averla urbanizzata a proprie spese.
La risposta è semplice: la ratio non esiste, tali decisioni sono il frutto di una scelta politica. A Ravenna può costruire solo chi e dove decidono “loro”.
Se il PUG verrà approvato con norme tipo quella appena accennata prevedo una pioggia di ricorsi al TAR.
Auguri!

Lucio Salzano, Viva Ravenna