Continua a salire l’indice di vecchiaia in provincia di Ravenna e secondo le recenti stime demografiche da qui al 2035 è previsto l’innalzamento della fascia d’età di over 65enni dall’attuale 25,2% al 33%. L’invecchiamento della popolazione è evidente, così come è evidente la necessità di mantenere i residenti pensionati – oggi giorno sempre più fondamentali per il contributo sociale ed economico che riescono ad assicurare in famiglia – attivi e in salute.
“E’ indispensabile, quindi – garantire agli over 65, commenta il Presidente provinciale dei Pensionati Coldiretti, Giancarlo Merendi – adeguati servizi sanitari e di welfare”. Temi, questi, che sono stati al centro dell’incontro svoltosi a Bologna tra tutti i presidenti regionali e provinciali dei Pensionati Coldiretti. Accolti a Palazzo Merendoni, nuova sede di Coldiretti Emilia-Romagna dal presidente nazionale e da quello regionale, Giorgio Grenzi e Paolo Monari, nonché dal Direttore regionale Coldiretti Marco Allaria Olivieri, i dirigenti, oltre a dibattere dei temi dei ‘senior’ in agricoltura e nella società, hanno visitato le Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana, uno dei perni del progetto di filiera italiana di Coldiretti.
Tornando alla provincia di Ravenna e alla fotografia demografica del territorio (scattata dall’Istat e rielaborata da Coldiretti), su di un totale, al 1 gennaio 2018, di 391.345 residenti, ben 98.644 hanno più di 65 anni (+198 unità rispetto all’anno precedente), con l’età media che dal 2002 ad oggi è aumentata di un anno, da 45,5 a 46,5. Mentre sono 153 gli ultracentenari. Sale anche l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra gli ultrasessantacinquenni e i minori di 15 anni, una sorta di ‘spread’ della popolazione che dopo aver toccato la punta del 223,8% nel 2002, per poi calare sino al 183,9 dieci anni dopo, ora è risalito in appena 8 anni a 198,3.
L’innalzamento è evidentemente dovuto all’abbassamento della natalità e all’innalzamento della speranza di vita. “L’invecchiamento progressivo della popolazione – commenta ancora Merendi – pone la sfida di un’assistenza di qualità a lungo termine, una sfida alla quale i Pensionati Coldiretti vogliono dare il proprio contributo attivo perché – conclude – possiamo dare ancora tanto all’agricoltura, assicurando traiettorie di futuro ai giovani che ora stanno sempre più tornando alla terra”.