Riconoscere come ingresso principale dei campi da calcio l’ingresso su via Ravegnana, più lontano dalla sala slot; non ritenere il parco Tonito Emiliani e la chiesetta di via Ravegnana dei luoghi sensibili validi al fine delle procedure burocratiche perché mappati in ritardo; consentire i 10 anni di ammortamento ad un’impresa che attualmente deve ancora iniziare la propria attività. Sono le interpretazioni della legge regionale effettuate dall’amministrazione comunale di Faenza che consentiranno l’apertura della grande sala slot di via Granarolo. In consiglio comunale Italia Viva le ha definite forzature. Dello stesso parere Il Popolo della Famiglia.