“Tutti i giorni il petrolio tocca nuovi record e con esso il costo del carburante, mentre diversi autorevoli analisti prevedono ulteriori incrementi. Per l’ennesima volta sottolineiamo il fatto che le imprese di autotrasporto in queste condizioni sono costrette alla chiusura”. A parlare è la portavoce di Ruote Libere Cinzia Franchini.
“Abbiamo ascoltato l’audizione di ieri della viceministro Bellanova in Commissione Trasporti alla Camera e le sue parole hanno confermato che ad oggi non vi sono provvedimenti in grado di dare ristori immediati alle aziende per calmierare il costo del carburante che stanno subendo. La soddisfazione per la manovra da 80 milioni promessa è del tutto ingiustificata e, agendo solo su fronte dei crediti di imposta e dei ristori ai Consorzi sui pedaggi, va derubricata a semplice propaganda – continua Cinzia Franchini -. Intanto, sempre ieri, alcuni colleghi del trasporto persone (Ncc), in particolare Francesco Artusa, hanno lanciato proposte che noi sosteniamo da tempo a partire dalla introduzione di quello che definiscono un “prezzo politico del carburante” e che altro non è che la famosa sterilizzazione delle accise e l’accisa mobile da noi richieste. Bisogna insistere su questa strada, l’unica in grado di dare respiro alle aziende. Ma non solo. Visto l’aggravarsi della crisi e il possibile perdurare di questo stato di emergenza, è necessaria una misura drastica pure sul tema dei pedaggi, un intervento che vada ben oltre il meccanismo barocco, anacronistico, ed estremamente oneroso per le imprese, dei consorzi di servizi. Ricordiamo infatti che le società autostradali hanno accordi di concessione con lo Stato che consentono loro di macinare utili record anche in tempi di pandemia. Per fare un esempio Autostrade Meridionali nel 2021 ha realizzato profitti netti per 16 milioni di euro e Aspi non è da meno. Ebbene, a fronte di questi numeri chiediamo al Governo una sospensione immediata del pagamento dei pedaggi autostradali prevedendo per almeno i prossimi tre mesi l’eliminazione dei pedaggi. Se davvero siamo in uno stato di emergenza, occorrono misure all’altezza dei problemi. Per citare il premier Draghi “whatever it takes”. Occorre salvare un settore cruciale per l’intero Paese”.