La notizia delle riaperture delle Rsa alle visite dei parenti non può che essere accolta con favore. Ma è fondamentale che tutto avvenga nella massima sicurezza. Anzi, sarebbe opportuno che questo ritorno al contatto con l’esterno, dopo un lungo periodo di isolamento, sia l’occasione per rafforzare il sistema di controllo, rendendolo più stringente, per contrastare le situazioni, già purtroppo presenti prima del Covid, di mancanza di rispetto delle regole.
Si tratta di una scelta di umanità, che come Senior Italia FederAnziani, guardiamo con grande favore, quella cioè di superare l’enorme sofferenza di famiglie e anziani dovuta a questo prolungato periodo di separazione.Riaprire le Rsa alle visite dei familiari, da questo punto di vista è vitale. Il processo di cura non si limita all’assunzione di farmaci ma ha anche fare anche con la relazione umana; non si tratta solo di procedure “tecniche”, ma anche di relazioni, affettività, in particolare nei soggetti fragili e nelle persone che soffrono di demenze.
E se è vero che in tante situazioni, quelle sane, in questi lunghi mesi di chiusura, molti operatori delle Rsa hanno cercato di non far mancare questo lato umano, questa affettività, agli ospiti delle strutture, è anche vero che il contatto con i familiari, per tutte le persone che si trovano in questa delicata condizione, resta insostituibile, e va inteso come parte essenziale della loro condizione di cura.
Per queste persone la privazione del contatto con i cari ha un peso enorme. Bene quindi ripristinare questo contatto, ma a condizione che ci sia ‘tolleranza zero’ sulle irregolarità.
Serve una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle strutture, e serve anche che i controlli nei loro confronti siano stringenti. Nelle scorse settimane i controlli dei Nas, che non smettiamo di ringraziare per il loro lavoro, hanno fatto emergere elementi critici, inaccettabili, in cui alle irregolarità di sempre, sul sovraffollamento e sul rispetto delle norme igienico-sanitarie, si aggiungono anche, in questo momento, il mancato rispetto delle basilari norme anti Covid.
E’ assurdo ad oggi ancora dover constatare la presenza di operatori sanitari non vaccinati, proprio lì, in quello che purtroppo è stato il cuore dell’emergenza Covid. Facciamo appello quindi affinché i controlli proseguano, e in modo sempre più serrato, e affinché il concetto di tolleranza zero sia, a partire da queste riaperture, la base per un sistema complessivamente più sano e rispettoso delle regol