Con ROSSINI OPEN 2022 inizia la stagione musicale del Teatro Rossini dopo la felice inaugurazione del 15 maggio. Se nella rassegna estiva dello scorso anno la parola OPEN indicava il suo svolgersi all’aperto, in alcuni suggestivi luoghi del centro lughese, quest’anno si riferisce al fatto che il nostro teatro è finalmente di nuovo aperto, dopo la conclusione dei lavori di restauro.
Il festival si compone di diciotto appuntamenti ed è dedicato alla musica classica, ma con alcune contaminazioni che ne ampliano decisamente lo spazio espressivo, rivolgendosi potenzialmente a un pubblico più numeroso.
A inaugurare il festival sarà infatti il concerto dell’orchestra di Mike Westbrook, uno dei più colti e raffinati jazzisti inglesi che, riprendendo un progetto del 1986 che confluì nel disco Westbrook-Rossini, con la sua big band rielaborerà brani rossiniani nello spettacolo Rossini Re-loaded.
Si esibiranno alcuni grandi solisti come Beatrice Rana, forse la più apprezzata pianista italiana del momento; Giovanni Sollima e il suo violoncello; il controtenore Carlo Vistoli che, dai più grandi teatri europei festeggerà nel “suo” Rossini il decimo anno della sua straordinaria carriera; il pianista ucraino Antonii Baryshevskyi che affronterà tra gli altri brani anche la difficilissima e sublime Sonata in si minore di Liszt.
La Filarmonica Toscanini e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, partner del nostro teatro, saranno coinvolte in diverse formazioni, da quelle orchestrali agli ensemble da camera, con programmi che spaziano dalle Sonate a quattro di Gioachino Rossini alle Sinfonie n. 4 e 5 di Beethoven.
Le formazioni cameristiche potranno contare anche sul Trio Euro-Asia, con Sarm Kim al violino, Kirill Rodin al violoncello e Roberta Pandolfi al pianoforte per un programma dedicato a Beethoven e Shostakovich. Non mancherà un omaggio alla musica barocca con il soprano Francesca Boncompagni e il clavicembalista Marco Mencoboni con musiche da Monteverdi, Sances e Frescobaldi.
Le contaminazioni linguistiche, a parte la lettura jazzistica rossiniana di Westbrook, vedranno in programma una delle più interessanti compositrici italiane, Silvia Colasanti, che musicherà i versi della poetessa Mariangela Gualtieri in prima esecuzione assoluta, il musicologo Giovanni Bietti che coniugherà musica e storia della musica con una lezione/concerto sull’amicizia impossibile tra Rossini e Verdi; il Duo di Elisa Tomellini e Alberto Casadei per il dialogo tra il pianoforte acustico e il violoncello elettrico sulle musiche di Piazzolla, Rota, Vivaldi e Rossini; il dialogo tra grandi autori e nuovi autori contemporanei nel pianoforte a quattro mani delle giovanissime pianiste belghe Léna e Louise Kollmeier. Per finire con il recital del mezzosoprano Daniela Pini il cui titolo “Rossini… ma non troppo” riassume piuttosto bene lo spirito che sottende all’intera rassegna: coniugare la musica del nostro concittadino con la grande musica europea dal ‘700 al ‘900, con uno sguardo anche sulla contemporaneità.
Rossini Open sarà anche l’occasione per celebrare Luigi Squarzina e Raffaello de Banfield, entrambi nel centenario della nascita. L’attore Massimo Popolizio dedicherà a Squarzina, di origini lughesi e già cittadino onorario della città di Lugo, una lettura scenica della sua opera “Tre quarti di luna”, in collaborazione con il Comitato nazionale per il centenario; di Raffaello de Banfield, figlio di Goffredo che fu amico/avversario di Francesco Baracca nei cieli della Prima Guerra Mondiale, sarà eseguita l’opera Colloquio col Tango, insieme ad alcuni lieder da testi di Rainer Maria Rilke.
Rossini Open è dunque un festival poliedrico, in gran parte dedicato ai giovani e che vuole accedere anche a una fascia di pubblico anche giovane; un festival che propone contaminazioni tra differenti linguaggi e generi musicali; un festival che inaugura la stagione della riapertura del Teatro Rossini di Lugo dopo la lunga ma necessaria chiusura per lavori.