Da una parte un paesaggio in equilibrio fra collina, frutteti, corsi d’acqua e insediamenti rurali; dall’altra Nada Malanima: nome zingaro ed enigmatico, un nome sbocciato come un fiore esotico nella provincia livornese degli anni Cinquanta…e quella voce che è un vero portento. Sabato 18 maggio, alle 16 in località Olimpo di Monte Fregnanello, fra Brisighella e Modigliana, Nada – in duo acustico con Andrea Mucciarelli alla chitarra – apre il secondo fine settimana di Romagna in fiore, la rassegna a ingresso gratuito ideata da Ravenna Festival per e nei territori colpiti dall’alluvione nel 2023. L’accesso al luogo del concerto di sabato è possibile dalle 11 del mattino e dalle 11.30 saranno attivi gli stand gastronomici della Pro Loco di Modigliana. Ravenna Festival ringrazia Moreno Group, che ha scelto di “adottare” l’evento in questo territorio.
Acqua e sapone, inequivocabilmente toscana, abitino bianco e stivali al ginocchio in tinta: in anni in cui lo spettacolo della musica era dominato dall’aquila di Ligonchio e dalla tigre di Cremona, la quindicenne Nada era tutt’al più un passerotto sul palcoscenico di Sanremo 1969. La sua voce, però, le assicurò il consenso del pubblico con Ma che freddo fa, presentata in abbinamento con i Rokes, e due anni più tardi le guadagnò la vittoria al festival con Il cuore è uno zingaro. Queste due ballate di successo internazionale, dalla Spagna al Giappone, avrebbero potuto caratterizzare per sempre la sua carriera, ma oggi Nada vanta dischi di cristallina bellezza e un repertorio che è un avvincente catalogo di sensazioni, dalla rabbia alle dichiarazioni d’amore, dalla gioia all’inquietudine; un viaggio straordinariamente personale che la sua voce rende straordinariamente universale, suonandolo dritto dritto sulle corde dell’animo di chi ascolta.
Basso Appennino romagnolo, sulle colline che da Brisighella si alzano a separare il borgo dei Tre Colli da Modigliana. Lungo la strada che comincia dalle vecchie terme, il paesaggio è un mosaico di ambienti diversi: colture tradizionali di grano ed erba medica, intercalate da siepi, boschetti, vigneti, oliveti, qualche filare di mandorli o ciliegi; più in alto, ci si affaccia su ripidi valloni incisi nelle argille. Oltre la chiesa di Cottignola, i boschi si fanno più estesi e ricchi, pur senza mai prendere sopravvento; ancora si avvistano spazi aperti e invasi dal sole e macchie di ginestre, prugnoli e biancospini. Prima del crinale si stacca la dorsale che porta alla chiesa “della paglia”, aggirando uno dei più selvaggi valloni – quasi un canyon; di fronte, il dosso tondeggiante di Monte Fregnano, con il borgo preceduto dalle case di Fregnanello.
Romagna in fiore continua domenica 19 maggio con il doppio appuntamento all’Agriturismo Pian di Stantino, a Tredozio: Elena Bucci propone un frammento dal suo Canto alle vite infinite con Christian Ravaglioli alla fisarmonica, mentre Paolo Benvegnù con Tazio Aprile ci accompagna ne Il bosco delle comete.